newsrimini.it

Manifattura in salute ma faticano “metallo” e “alimentare”

Un trend positivo ma con produzione e fatturato che rallentano. La camera di commercio della Romagna ha analizzato il primo trimestre del settore manifatturiero riminese dove, al 31 marzo, si contano 2.468 imprese manifatturiere capaci di produrre un valore aggiunto di 1,4 miliardi di euro. Rispetto al primo trimestre 2018, in quello 2019 il complesso delle aziende intervistate evidenzia risultati positivi: +2,3% la produzione, + 5,9% gli ordini interni e +2,2 quelli esteri. Stabile il fatturato (+0,6%). Su base annuale si confermano i segni più per produzione (2,5%) e fatturato (+3,9%). I ricavi legati all’export pesano per circa il 37% del fatturato complessivo. La domanda interna ha segnato un incremento del 6,1%, quella estera del +5,3%. In crescita anche l’occupazione (+2,2%). Le migliori performance le ottengono “meccanica” (+8,4%), “elettronica” (+5,8%) e “abbigliamento e accessori” (+3,9%). Negativo, invece, il trend medio dei “prodotti in metallo” (-3,0%) e “alimentare” (-3,0%). Per il secondo trimestre le previsioni confermano i dati di crescita. Stabile però l’occupazione.

I risultati dell’indagine congiunturale confermano il trend positivo del settore manifatturiero, anche se in una fase di leggero rallentamento – dichiara Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna. Le imprese manifatturiere rappresentano un settore particolarmente rilevante per l’economia del territorio, che storicamene partecipa in percentuale consistente alla creazione di valore aggiunto. La manifattura è, infatti, un patrimonio prezioso di competenze delle aziende e del made in Italy. È fondamentale, pertanto, il monitoraggio puntuale e il supporto delle Istituzioni con azioni mirate a sostenerne la produttività e l’innovazione, per garantirne la competitività sui mercati, anche internazionali”.