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A Riccione

Giro d'Italia under23. Albergatori infuriati per il blocco delle strade.

In foto: il passaggio del gruppo in viale Ceccarini
il passaggio del gruppo in viale Ceccarini
di Simona Mulazzani   
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ven 14 giu 2019 17:48
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Diciamoci la verità. Non è un problema di biciclette, di ciclisti o di eventi, ma di come ci si organizza per far coesistere tutte le necessità complesse di una città turistica come Riccione nel mese di Giugno“. Inizia così la nota di Federalberghi Riccione ieri subissata di telefonate di soci imbufaliti per i disagi alla circolazione provocati dalle strade chiuse per il Giro d’Italia under23 di ciclismo. “Nel cuore turistico di Riccione vengono bloccate strade, vietati parcheggi, impediti gli attraversamenti pedonali, allestiti villaggi sponsor e gazebi vari senza condividere e informare adeguatamente gli operatori turistici“. C’è chi si è visto transennare l’entrata dell’albergo, bloccare entrata e uscita dai parcheggi privati, imporre l’arrivo e le partenza in orari obbligati. Per molti turisti è stato un trauma e non una vacanza.

“In Romagna e particolarmente a Riccione – spiega l’associazione – dove sono nati i bike Hotel i ciclisti sono i benvenuti e coccolati, le biciclette amate e venerate ma l’organizzazione logistica degli ultimi eventi a 2 ruote che stiamo vivendo ha creato tanti problemi e disagi ad operatori e turisti. Stiamo ricevendo comunicazioni dai soci che definire alterate è un eufemismo e dobbiamo riferirle. 

Bloccare il centro di Riccione ha fatto perdere la pazienza a molti, che nonostante il buon lavoro della Polizia Municipale e i volontari della protezione civile, hanno dovuto sopportare le lamentele e alleviare i disagi di tanti turisti in vacanza.
Evviva la bicicletta, Evviva i ciclisti…ma non rimaniamo incastrati in coda tra le ammiraglie.