Indietro
menu
CARCERE

Dopo tre anni si è dimessa la garante dei detenuti: "manca una figura stabile"

In foto: Il carcere dei Casetti
Il carcere dei Casetti
di Lucia Renati   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
lun 17 giu 2019 19:00 ~ ultimo agg. 18 giu 15:16
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 5 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Ha dato le dimissioni Ilaria Pruccoli, garante per i diritti delle persone private della libertà personale, nominata nel 2016. Oggi in commissione consiliare ha presentato la relazione degli ultimi tre anni di attività. La criticità più sentita è il turnover troppo frequente dei direttori.

I detenuti nel carcere di Rimini sono 154. Quelli definitivi 73. I detenuti italiani 82 e 70 gli stranieri. Tra questi, le nazionalità più rappresentate sono Marocco (23 persone) e Albania (12). L’ istituto penitenziario di Rimini “I Casetti” è una Casa Circondariale, ciò significa che sono recluse persone sia con condanna definitiva che in attesa di giudizio che hanno ottenuto condanne inferiori ai cinque anni o con residuo pena inferiore ai cinque anni. Le sezione sono 7, di cui due situate all’esterno delle mura di cinta ed ospitano rispettivamente i semiliberi e i tossicodipendenti. La criticità più evidente è l’assenza di una direzione stabile: in tre anni sono cambiati 5 direttori, ad oggi il posto della direzione è occupato, in maniera temporanea, dal dott. Gianluca Candiano, già direttore del carcere di Rimini nel 2014, per tamponare situazioni di posti vacanti. Un’instabilità che si è cronicizzata.

Nel 2018, la Direzione dell’Istituto, il Dap e il Prap si sono interrogati sulla destinazione della sezione Vega che ospitava le detenute transessuali. Sono stati avviati lavori di ristrutturazione che dovrebbero convertire l’ uso di questa parte di Istituto, in palestra. Il ruolo del garante dei detenuti è stato istituito dal Comune di Rimini nel 2014. Ora il Consiglio Comunale provvederà a riemettere un bando per individuare un nuovo garante, come prevede il regolamento.

Dalla relazione della Pruccoli una riflessione generale: “Ciò che risulta incomprensibile, incoerente, è che a tale aumento della popolazione carceraria, non corrisponde un aumento dei reati in Italia. Negli ultimi 10 anni gli omicidi sono passati da circa 600 all’anno agli attuali 350 annui. Ma non solo gli omicidi, anche gli stupri, le rapine e i furti sono calati sensibilmente. A mio avviso ciò che più influenza l’ aumento dei detenuti in strutture carcerarie è da ricercarsi nella tipologia di persone recluse: è sempre più evidente che le persone detenute provengono da contesti di emarginazione sociale e a volte di disagio psichico, oltre che di povertà economica e culturale, che non permetterebbe ad esempio a queste persone ne di accedere a misure alternative né di assicurarsi un’adeguata difesa. la maggior parte degli starnieri si ritrova a scontare per intero la pena in carcere pur potendo usufruire di benefici quali l’ affidamento in prova o la detenzione domiciliare , proprio per mancanza di alcuni di quegli elementi fondamentali che il Magistrato di Sorveglianza valuta ai fini della pronuncia favorevole di misura alternativa: una dimora abituale e un ambiente socio-familiare positivo”.

SERVIZI E ATTIVITA’ ALL’ INTERNO DELLA CASA CIRCONDARIALE DI RIMINI

I servizi ai quali i detenuti possono accedere sono:
Biblioteca: vi sono all’ incirca 4000 libri a disposizione dei detenuti che possono accedervi su richiesta.

Sportello “Centro d’ Ascolto”: gestito da operatori dell’ Associazione “Madonna della Carità” , nasce come sportello informativo per detenuti stranieri (rinnovo del permesso di soggiorno, contatti con Ambasciate/consolati etc. ). Oggi è soprattutto raccordo con l’ esterno: infatti si occupa di dare informazioni a tutti i detenuti, non solo quelli stranieri, sulla realtà esterna, su ciò che può offrire il nostro territorio, indirizzando ai vari servizi presenti. E’ finanziato dal Comune di Rimini attraverso i Piani di Zona.

Caffè corretto: gestito anche’ esso da operatori dell’ Associazione “Madonna della Carità”. Spazio settimanale di incontro e confronto dedicato a esperienze di lettura dei quotidiani e riviste, scrittura, poesia, musica, cinema, informazione, educazione civica, volontariato, salute e stili di vita sani. Il laboratorio è funzionale al miglioramento degli aspetti relazionali dentro l’istituto penitenziario e si propone come efficace e attivo impiego del tempo detentivo.
Sezione Andromeda: Qui vi sono i detenuti che hanno dichiarato di voler intraprendere un percorso con il Sert che ha come fine il trattamento delle dipendenze da sostanze stupefacenti o alcool. Il progetto educativo è differenziato e vede il coinvolgimento di attori come l’ Ausl, Cento Fiori, Uepe, associazioni di volontariato, oltre che l’ Amministrazione Penitenziaria stessa. Attualmente vi sono reclusi 11 detenuti.

Consulenza lavorativa e previdenziale: circa una volta al mese vi è un delegato del patronato Inca della Cgil che da consulenza ai detenuti in materia contributiva, lavorativa etc.
Distribuzione vestiario: gestito da alcune volontarie che si occupano di far fronte all’ indigenza che spesso colpisce i detenuti reclusi distribuendo quindi abbigliamento, scarpe, prodotti per l’ igiene personale etc.

Ludoteca: all’ interno della sala colloqui è stato inaugurato uno spazio a misura di bambino, con pareti colorate , giochi e un’ animatrice presente una volta ogni due settimane per “guidare” genitori e figli in attività e laboratori.

Scuola: da settembre a giugno vi sono corsi di alfabetizzazione, lezioni di scuola primaria, media e i primi due anni di scuola superiore tenuti da insegnanti del C.P.I.A. di Rimini. Nel corso del 2017, 186 persone recluse hanno partecipato a corsi di scuola all’ interno della casa circondariale.
Sportello per l’ inserimento dei detenuti in strutture terapeutiche o di comunità: gestito dall’ Associazione Papa Giovanni XXIII aiuta i detenuti a compiere questo passo e li segue nel cammino dentro e fuori l’ Istituto.

Oltre ai servizi sopra descritti vi sono tutta una serie di attività che vengono proposte dall’ Equipe educativa ai detenuti, che svolgono un’ importante ruolo per la risocializzazione. Queste attività sono spesso condotte e ideate da volontari motivati ma non per questo si tratta di persone poco competenti. I corsi attivati lo scorso anno sono molteplici e vedono impegnate diverse Associazioni del nostro territorio, ad esempio l’ Associazione Madonna della Carità che ha portato avanti le seguenti attività: -Caffè corretto (che vede la partecipazione ad ogni incontro di circa 15 detenuti), il Vivaio di Natale laboratorio organizzato in collaborazione con La Fazenda per la realizzazione di terrari con piante , composizione di piante grasse, piccoli presepi etc; il Centro per le Famiglie del Comune di Rimini che ha organizzato la festa del papà e la festa di Babbo Natale e portato avanti gli incontri denominati Papà al di la delle sbarre.
Altro aspetto molto importante è sicuramente quello del lavoro. In carcere vi è la possibilità di lavorare per l’ Amministrazione Penitenziaria ricoprendo alcune mansioni: – Cuoco, aiuto cuoco, inserviente – Addetto alla lavanderia – Addetto alle pulizie di vari luoghi – Stiratore – Bibliotecario – Addetto alla spesa – MOF , il gruppo di lavoratori che si occupano di manutenzione ordinaria.

ATTIVITA’ ED INTERVENTI DEL GARANTE
Nel corso dell’annualità marzo 2018- marzo 2019 si sono rivolti al Garante circa 25 detenuti. Le richieste di incontro sono sempre state formalizzate tramite domandina all’ interno della Casa Circondariale di Rimini. I colloqui effettuati in totale sono stati 30, in quanto uno stesso detenuto ha la possibilità di incontrare il Garante anche più volte. Le visite ispettive all’ interno dell’ istituto sono state 3 di cui una con la presenza del Garante Regionale, Marcello Marighelli in data 31.10.2018. Le visite ispettive sono realizzate senza preavviso e senza autorizzazione da parte dell’ amministrazione penitenziaria: la finalità di queste visite, infatti, è quella di verificare eventuali problematicità e successivamente di portarle alla luce facendole presente a chi di competenza. A giugno del 2018 è stata effettuata anche una visita presso tre strutture situate sulla Provincia di Rimini della comunità Papa Giovani XXIII insieme al Garante dei diritti dei detenuti della Regione Emilia Romagna. Abbiamo avuto l’ occasione di incontrare i detenuti accolti presso 3 strutture di accoglienza del progetto CEC, Comunità Educante con i Carcerati.
A maggio 2018 vi è stato un incontro con il direttore della Casa Circondariale di Rimini per valutare la possibilità, poi purtroppo non concretizzata, di poter realizzare un percorso formativo destinato alle varie professionalità presenti in carcere. Il 27 giugno ho partecipato come Garante di Rimini, all’ incontro seminariale sulle funzioni di prevenzione dei Garanti della rete nazionale.
A settembre 2018 è stata rinnovata la convenzione dei Lavori di Pubblica Utilità tra il Comune di Rimini e la Casa Circondariale di Rimini. La convenzione consente a 5 detenuti di poter svolgere sul territorio comunale, un’ attività non retribuita a favore della collettività. Questa convenzione ha una duplice finalità: la prima di favorire il miglioramento delle condizioni di detenzione delle persone recluse e la seconda di tutelare e valorizzare l’ ambiente. Come Garante, ho richiesto la collaborazione delle varie realtà di volontariato vicine alle tematiche del carcere per coinvolgerle soprattutto nella fase dell’ accompagnamento di tali detenuti per poter Garante dei Diritti delle Persone private della Libertà Personale- Comune di Rimini | 2019 loro permettere di raggiungere i luoghi di “lavoro”. Purtroppo, solo una di questa associazioni ha effettivamente garantito una collaborazione stabile. Il 14 dicembre 2018 si è svolto a Roma il coordinamento nazionale di tutti i Garanti d’ Italia nel quale ho partecipato in qualità di Garante di Rimini.