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SECESSIONE DALLE MARCHE

Oggi in Senato si discute il caso di Montecopiolo e Sassofeltrio

In foto: Sassofeltrio
Sassofeltrio
di Lucia Renati   
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mar 7 mag 2019 17:15 ~ ultimo agg. 19:31
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Oggi l’audizione in Senato sul distacco dalle Marche dei Comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio. Cauto il Presidente della provincia Santi: “sareste i benvenuti ma sappiate che non si risolvono i problemi passando da una provincia all’altra ma affrontandoli insieme”.

E’ in corso presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato l’audizione informale relativa al disegno di legge sul distacco dei Comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla Regione Marche e loro aggregazione alla Regione Emilia-Romagna.
Il Presidente della Provincia di Rimini, Riziero Santi, nel suo intervento in commissione ha espresso pieno rispetto per l’esito dei referendum popolari che hanno chiesto il distacco dei Comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla Regione Marche e la loro aggregazione alla Regione Emilia-Romagna, comprendendo però al contempo e rispettando le posizioni di chi, nelle istituzioni e fra i cittadini, ha lottato e lotta per mantenere i due comuni nelle Marche e alla Provincia di Pesaro-Urbino. Santi ritiene fondamentale che la decisione venga composta e trovata nell’ambito dell’iter istituzionale, cercando il pieno accordo fra le istituzioni coinvolte. La Provincia di Rimini e la Romagna sono terre ospitali e qualora l’iter dovesse condurre infine all’aggregazione alla Regione Emilia-Romagna dei due Comuni, questi saranno i benvenuti, come già lo furono dieci anni fa i sette Comuni dell’Alta Valmarecchia, nella consapevolezza che se da un lato ragioni storiche, culturali e sociali determinano una continuità del territorio dei due Comuni con la Romagna, non sono però i passaggi da una Regione o da una Provincia ad altre che risolvono i problemi di un territorio e determinano il loro sviluppo e l’efficienza dei servizi, e di questo bisogna essere tutti consapevoli. Gli enti locali vivono un momento di grande difficoltà che va affrontata con un processo di riforme capace di dare certezze economiche e punti di riferimento chiari e vicini ai territori – conclude la nota.