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Consorzio sociale romagnolo

CSR: Fatturato 2018 chiuso a 25,7 milioni di Euro, +3,5 milioni

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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 13 mag 2019 16:35 ~ ultimo agg. 17 mag 10:08
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L’Assemblea dei Soci del CSR Consorzio Sociale Romagnolo ha approvato all’unanimità nella seduta dello scorso 9 maggio 2019 presso il Teatro Comunale di Gradara il Bilancio di esercizio al 31.12.2018, che si è chiuso con un fatturato di 25,7 mln di Euro, +3,5 mln di Euro sull’esercizio precedente. Un risultato molto soddisfacente salutato dal lungo applauso degli oltre 50 referenti delle 44 cooperative sociali che aderiscono al CSR, un consorzio di Area Vasta che, nato a Rimini nel 1996, oggi abbraccia tutto il territorio romagnolo, da Ravenna a Forlì, da Cesena a Rimini, ed è impegnato nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

 

Durante l’assemblea è stata letta anche la Relazione del Collegio Sindacale e presentato il Bilancio Sociale 2018 del CSR.

“Il dato saliente di questo bilancio, come in tutti i bilanci, è il volume d’affari – commenta Gilberto Vittori, Presidente del CSR. “La crescita del fatturato è estremamemte positiva, gratificante, nonostante il periodo non dei più facili nel mondo dei servizi al lavoro. Ricordiamo che il bilancio rappresenta la somma delle performance delle coop associate al CSR, che opera come general contractor e ufficio gare. Il Consorzio nasce infatti con l’obiettivo di dare la possibilità anche alle cooperative medio piccole, oltre che a quelle più grandi e strutturate, di partecipare a gare ed appalti ai quali, per via della propria dimensione, farebbero fatica ad accedere. Il CSR quindi da un lato dà la possibilità di entrare in un network di appalti e, dall’altro, mette vicine le cooperative, consentendo loro di creare relazioni”.

Il CSR si presenta oggi come un Consorzio di Area Vasta, avendo iniziato alcuni anni fa un cammino che da Rimini ha visto ampliare la propria compagine associativa alle cooperative di Forlì, Cesena e Ravenna, diventando ‘Romagnolo’ oltre che di nome anche di fatto; oltre alla valenza romagnola non va dimenticata la presenza nel CSR anche di cooperative di altre regioni come Marche e Veneto. Questo allargamento di territorialità ha fatto crescere il valore del Consorzio come punto di riferimento per la cooperazione sociale di tipo B, anche grazie alla possibilità di creare tavoli tematici relativi ai servizi, e non solo, proposti sul mercato, dove portare riflessioni, idee, fermenti, iniziative, con la voglia di fare crescere sia le cooperative associate che il CSR con esse.

Il CSR sul panorama del mondo della cooperazione si presenta come ‘unitario’, ovvero aderisce sia a Lega Coop Romagna che a Confcooperative: “È sempre stata questa la ‘bellezza’ del Consorzio” – spiega Carlo Urbinati, Vice Presidente CSR: “Il bene comune ha fin dalle origini avuto la meglio sul particolarismo, sui ‘campanili’. Adesso si parla di ACI, unitarietà delle centrali…in questo siamo stati dei precursori. Anche adesso che la compagine associativa è cresciuta fino a superare le 40 cooperative aderenti, continuiamo a lavorare in quest’ottica, gestendo la complessità all’insegna dei valori che contraddistinguono la cooperazione sociale di tipo B, a partire dalla valorizzazione dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate”.

Una curiosità: ogni anno, per la presentazione del Bilancio, il CSR sceglie dei luoghi particolari e identitari per svolgere l’Assemblea. Quest’anno è stata la volta del Teatro Comunale di Gradara, un luogo fortemente caratterizzato, che ha consentito ai rappresentanti delle cooperative di conoscere un piccolo ‘gioiello’ storico-culturale del territorio nel quale operano.