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I numeri del bilancio

Caar, dopo otto anni si chiude la presidenza di Pari

In foto: il Caar
il Caar
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 11 mag 2019 08:45 ~ ultimo agg. 09:00
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Arriva a compimento il lungo mandato di Mirco Pari quale presidente del Centro Agroalimentare riminese. L’assemblea dei soci di Caar Spa ha approvato il bilancio 2018 e provveduto a rinnovare le cariche amministrative. Pari, alla presidenza dal 2010 e giunto al termine del terzo mandato (non più rinnovabile in base al regolamento), traccia un bilancio della sua esperienza pressoché decennale.

L’assemblea dei soci ha eletto nuovo presidente Gianni Indino. Consigliere di amministrazione sono Barbara Cazzulo e Lucia Serra.

“Posso esprimere grande soddisfazione per il lavoro fatto – dice Pari – Quando ho iniziato l’esperienza al Caar mi ero posto l’obiettivo di lasciare la società in condizioni migliori di come l’avessi allora trovata. Oggi posso affermare che questo è avvenuto e che abbiamo conseguito risultati costanti in tutte le aree del bilancio”.

Il risultato netto dell’esercizio chiuso al 31/12/2018 è in utile per 392.724 euro. Analizzando poi i trend dal 2010 al 2018, il valore della produzione è cresciuto con un aumento degli affitti (ricavi da locazione) da 1.508.000 euro a 1.683.000. “Mai in passato erano stati affittati tutti i 47 box ortofrutta; anche il settore ittico e i padiglioni della logistica sono tutti occupati”.

I costi della produzione sono calati di 167.000 euro, passando da 2.881.000 a 2.714.000. “Abbiamo applicato la spending review ante litteram, iniziando a lavorare a un piano di revisione ben prima della Legge Madia, con un mantenimento della qualità dei servizi ad esclusivo vantaggio degli utenti del Centro”.

“Il valore della produzione (passato da 2.676.000 a 3.265.000 euro) – continua Pari – rappresenta un valore straordinario ottenuto anche (ma non solo) con la vendita nel 2018 di un terreno non strategico ceduto per 638.190 euro: di conseguenza il debito verso le banche è ulteriormente diminuito (non solo per il rimborso ordinario delle rate del mutuo), passando da 6.384.000 a 4.876.000 euro. Un altro dato favorevole è la liquidità di cassa, passata da 63.531 euro nel 2009 a 2.545.000 euro nel 2018. L’indebitamento netto di conseguenza è passato da 6.321.000 a 2.330.000 nel 2018, calando di 3.990.000 euro, e confermando la solidità finanziaria della società”.

Nel frattempo sono stati realizzati investimenti per 2.421.000 euro, con una media di 270.000 euro all’anno. Tutti gli investimenti sono stati finanziati con risorse proprie, derivanti dai flussi finanziari ottenuti dalla gestione.[

“La quasi totale occupazione degli spazi (box, piattaforme, magazzini, celle frigo, uffici, ecc…) significa inoltre che il CAAR ha incontrato le esigenze degli operatori economici, che il tessuto imprenditoriale riminese fatto di piccole imprese e di turismo necessita della struttura del Caar per sostenere la distribuzione e l’economia della nostra Provincia. In questo senso posso dire che siamo in controtendenza rispetto agli altri Centri, in Emilia-Romagna e Italia. Gli ultimi anni sono stati difficili per tutta l’economia, qui invece si è determinata una situazione favorevole che ha portato a risultati positivi”.

Sottolinea Valter Vannucci, direttore del Caar -. Abbiamo lavorato sodo verso gli obiettivi del pareggio di bilancio e la riduzione delle spese di funzionamento, investendo non solo per tenere in efficienza la struttura, ma anche per adeguarla alle esigenze dei clienti. Abbiamo costruito buone relazioni con gli operatori, qualificato e ottimizzato i servizi. Dal punto di vista finanziario generiamo buoni flussi di cassa, abbiamo ridotto sistematicamente i debiti, la liquidità è crescente e abbiamo messo “fieno in cascina” per affrontare le sfide del futuro e per fronteggiare le difficoltà che si dovessero presentare”.

“A nome di tutti i soci pubblici posso affermare che Mirco Pari ha lavorato molto bene – afferma Gianluca Brasini, assessore al Bilancio del Comune di Rimini, che con Rimini Holding rappresenta il socio di maggioranza del Caar -. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. L’operato del Cda uscente è decisamente positivo, in primis per le performance del bilancio di esercizio. I dati di bilancio sono positivi nonostante la fortissima incidenza degli ammortamenti e le plusvalenze conseguite sono straordinarie in ogni senso. Il Caar di Rimini è l’unico che riesce a mantenere una quasi totale occupazione degli spazi, un indicatore positivo anche per l’economia del territorio”.

Il Caar è stato inaugurato nel 2002. La società Caar spa è nata per volontà degli Enti pubblici Comune di Rimini, Regione Emilia Romagna, Provincia di Rimini e CCIAA, Comune di Santarcangelo e Comune di Savignano sul Rubicone (il pubblico rappresenta il 90% del capitale sociale), affiancati da altre imprese di natura privata (10%).  All’interno del Centro operano circa n. 50 imprese e n. 100 produttori ortofrutticoli locali. Le imprese insediate occupano nel complesso circa 650 lavoratori (tra titolari, dipendenti, e collaboratori), visitano il centro 300 clienti ed utenti, scaricano merci oltre 150 fornitori. Pertanto più di 1.000 persone al giorno che realizzano oltre 300.000 presenze ogni anno. Un fatturato indotto di circa 200.000.000 di euro.