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ma il futuro resta incerto

Petroltecnica sbarca negli Usa per un progetto di bio bonifica

In foto: la sede Petroltecnica
la sede Petroltecnica
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 29 apr 2019 12:44 ~ ultimo agg. 13:22
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Petroltecnica esempio nel campo della bio bonifica al congresso mondiale di Baltimora, negli Stati Uniti. Eppure Rovereta, azienda che fa parte del gruppo Petroltecnica, lo scorso febbraio finì nel mirino dei carabinieri del Noe per presunte irregolarità ambientali che portarono la magistratura a sequestrare preventivamente l’area di stoccaggio, poi dissequestrata dal gip.

“Mai come in questo caso sembra calzante l’antico detto ‘nemo profeta in patria’. Pochi giorni fa – annunciano i vertici dell’azienda di Cerasolo – Petroltecnica è stata chiamata da Versalis (Eni Group), in concerto con una delle più importanti università italiane e non solo (il Politecnico di Milano) a dare il proprio contributo al più famoso congresso mondiale in tema di bio bonifiche in campo ambientale, il Simposio Battelle di Baltimora (in Maryland), focalizzato sulla bioremediation e sulle tecnologie sostenibili. Questo importante riconoscimento per la nostra azienda avviene proprio mentre l’impianto in casa madre è sottoposto alle restrizioni imposte da un sequestro giudiziario che si basa sulla nostra presunta incapacità di gestire e condurre Biopile, tecnologie che rientrano nello stesso settore del case study portato a Baltimora, sebbene siano diversi gli ambiti di intervento. Quest’ultimo riguarda una area industriale sarda di circa 9 ettari, inserita nell’elenco dei siti di interesse nazionale (SIN), tra le prime sottoposte a bonifica a livello nazionale, illustrato da un poster dal titolo ‘In Situ Aerobic Biostimulation of Groundwater at a National Priority Site in Italy’. L’inquinamento presente nelle acque sotterranee è stato affrontato, con un approccio innovativo rispetto alla impostazione precedente, attraverso la progettazione di un’azione di bonifica basata sulla biodegradazione aerobica degli idrocarburi del petrolio, promossa dall’iniezione di composti a lento rilascio di ossigeno. Il ministero dell’Ambiente, di concerto con le pubbliche autorità locali, ha trovato condivisibile l’approccio proposto ed ha approvato in pochi mesi la variante progettuale che prevede un investimento di 20 milioni di euro per 5 anni di lavori”.

Ma il futuro di Petroltecnica resta incerto. Infatti, lo scorso 5 aprile il Comune di Coriano ha emesso un’ordinanza di immediato fermo (non di quella produttiva però) nelle sedi di Petroltecnica e Rovereta, in via Rovereta 32 e 34, a causa di presunte non conformità edilizie, e da allora nulla è cambiato. L’azienda, attraverso i suo legali, ha presentato la scorsa settimana ricorso davanti al giudice amministrativo e nel contempo ha chiesto al Comune di Coriano di riesaminare la vicenda. Secondo l’avvocato Luigino Biagini, che assiste l’azienda insieme ad altri colleghi dal punto di vista amministrativo, “il Comune si è arrogato un potere che non ha. L’ordinanza di fermo è stata emessa sulla base di un sopralluogo effettuato un anno fa e in corso non c’è alcun lavoro edilizio”. Il provvedimento comunale ha una durata di 45 giorni, ma il pool di legali di Petroltecnica è fiducioso che la situazione possa sbloccarsi entro la fine della settimana.