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Il video della riattivazione

Nautofono, dopo sei anni torna l'ululato

In foto: l'inaugurazione
l'inaugurazione
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 20 apr 2019 13:10 ~ ultimo agg. 21 apr 21:33
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Torna a risuonare sul molo di Levante del porto di Rimini dopo sei anni di silenzio il nautofono, tra i simboli dell’identità marinara e cittadina di Rimini, riattivato stamattina. Presenti il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, il comandante della Capitaneria di Porto Capitano di Fregata, la Consulta degli Operatori del Porto di Rimini, rappresentata dal suo presidente Gianfranco Santolini che si è impegnata affinché questo ritorno avvenisse attraverso la donazione alla Città della struttura. Si chiude così una intricata vicenda burocratica iniziata nel 2013 quando, a seguito dell’orientamento di procedere alla graduale dismissione di questi strumenti, il Nautofono fu smontato.

Il suono del nautofono:

Il Nautofono è un apparecchio per segnalazioni acustiche, consistente in un diaframma fatto vibrare elettricamente, capace di emettere suoni di elevata intensità utili alla navigazione in tempo di nebbia e scarsa visibilità. E’ stato posto per decenni, come i fari e i fanali, in prossimità di punti pericolosi (capi, punte, secche) e di entrate di porti, a scopo di individuazione precisa; tuttavia, il segnale è udibile anche nell’entroterra e, in particolari condizioni, a distanze superiori a 3 miglia.

La sequenza del segnale acustico è identica a quella del segnale luminoso emesso dal faro, la W dell’alfabeto Morse (• — —) corrispondente all’identificativo del porto. Il Nautofono è stato collocato all’estremità del molo seguendo le prescrizioni dalla Marina Militare, Comando Zona dei Fari e dei Segnalamenti Marittimi di Venezia, e installato su una nuova struttura di sostegno posizionata sulla nuova barriera frangiflutti, in corrispondenza dell’ingresso del Porto canale.

Intervista a Gianfranco Santolini (presidente Consulta degli Operatori del Porto)

“Oggi è un bel giorno – ha detto il Sindaco Gnassi – perché la città si riappropria di un pezzo della sua anima che Rimini ha rischiato di perdere. Il Nautofono è molto più di uno strumento utile alla gente di mare, appartiene a tutti e, come credo tutti, non si aspetti altro che tornare a sentire quel suono, di presenza e di testimonianza del nostro essere Città di Mare oltreché sul mare.”