Lucio Paesani: "Processo mediatico ha fatto male a me e alla mia famiglia"
“Oggi, dopo 1.400 interminabili giorni, è finito un incubo che ha travolto me e la mia famiglia”. Lucio Paesani, assolto insieme al fratello Fabio dall’accusa di favoreggiamento allo spaccio di sostanze stupefacenti all’interno del Coconuts, torna a parlare dopo un silenzio durato quasi quattro anni: “Dal 10 giugno 2015 ad oggi ho aperto gli occhi ogni mattina chiedendomi come sarebbe stato questo momento, il momento della mia assoluzione, bramando di viverlo… Ora provo una felicità moderata. Perché i pochi minuti in cui è stata letta la sentenza non cancellano quattro anni di angherie, torti ed insulti subiti, da me e dalla mia famiglia sui social o nei bar. Non cancellano il malcelato imbarazzo che alcune persone provarono dovendomi rivolgere la parola davanti a scuola o in pubblico, non cancella quattro anni di boicottaggio sistematico delle nostre aziende. Uno ‘scherzetto’ – come lo definisce lui – che mi è costato un milione di euro”.
“Non voglio fare la vittima – conclude l’imprenditore riminese – però nei primi due giorni dopo il blitz della polizia nel mio locale avrei potuto commettere un gesto insano. Per fortuna, grazie alla mia famiglia, ai miei amici e al mio avvocato, che mi hanno sempre sostenuto, ho evitato di fare una sciocchezza. Su di me, su mia moglie e sui miei bambini si è abbattuta una gogna mediatica senza precedenti”.