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Il test a Riccione

Drone per trasporto emoderivati finisce sul tetto di un albergo

In foto: dal sito ABzero
dal sito ABzero
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 9 apr 2019 15:38 ~ ultimo agg. 15:53
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Non è andata a buon fine la prova di volo di un drone progettato per il trasporto di emoderivati. Il test è stato organizzato dalla società ABzero nei giorni scorsi a Riccione dove si teneva il congresso nazionale di emergenza, urgenza e accettazione. Due tentativi, entrambi non riusciti, ma il primo, concordato con la direzione scientifica del congresso, è finito con un comodo atterraggio sulla spiaggia, il secondo, deciso in autonomia del pilota, sul tetto di un albergo. Nello schianto si sono danneggiate le eliche, è invece rimasta intatta la capsula per il trasporto.

Sono la stessa ABzero e la direzione scientifica del congresso a ricostruire i fatti. La dimostrazione di volo con destinazione ospedale Infermi, spiega, aveva ottenuto il via libera dall’Enav di Rimini, per uno slot temporale di 30 minuti nella mattinata del 5 aprile. Il drone era partito alle 10,55 da piazzale Ceccarini, e la polizia municipale aveva chiuso al traffico le zone interessate dal sorvolo. La rotta prevista era per la maggior parte parallela alla spiaggia, ma quando la macchina è entrata nell’area “fly” dell’aeroporto il software ha bloccato il volo e il pilota, in possesso di tutti gli attestati, ha deciso di abortire la missione con un atterraggio guidato in spiaggia. Fin qui il test concordato con la direazione scientifica del congresso.

A quel punto però lo stesso pilota avendo ancora un po’ di tempo prima dello scadere del permesso di volo ha riportato in zona mare il drone, provando a lambire la “no fly zone”, ma la comunicazione si è presto interrotta e il drone ha attivato la procedura di ritorno automatico verso viale Ceccarini, finendo la corsa sul tetto di un albergo che si trovata sulla sua rotta.

Il pilota del drone – spiega l’organizzazione scientifica del congresso – ha deciso autonomamente e senza averlo in nessun modo concordato con la direzione scientifica del congresso di effettuare ulteriore volo di prova del dispositivo con conseguente perdita di controllo dello stesso. La Direzione del congresso afferma la totale estraneità rispetto all’iniziativa intrapresa dal pilota del drone. Questa scelta, priva di valenza scientifica, non era stata preventivamente concordata ed ha comportato esiti taciuti alla direzione stessa”