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nei guai anche una macelleria

Controlli del Nas: sequestrata carne scaduta da struttura socio-assistenziale

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 18 apr 2019 11:26 ~ ultimo agg. 17:22
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In occasione del periodo pasquale il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, di concerto con il Ministro della Salute, ha intensificato le attività di controllo di tutti i comparti merceologici e produttivi di beni e servizi connessi alle filiere degli articoli alimentari tipici della Pasqua.

In provincia di Rimini sono stati sequestrati oltre 500 kg di carne scaduta, alcune partite addirittura da un anno, all’interno di una struttura socio-assistenziale del Riminese. Decretata la sospensione dell’attività per una macelleria e gastronomia dell’entroterra per carenze igienico sanitarie e locali non a norma.

L’operazione, pianificata a livello nazionale con l’interessamento esecutivo dei 38 NAS Carabinieri, è stata realizzata con 862 ispezioni nei diversi settori di interesse, rappresentati principalmente dai tradizionali prodotti dolciari, quali uova di cioccolato e colombe, ma anche verificando la correttezza commerciale e igienica dei prodotti ittici e della carne ovina, i cui consumi evidenziano un significativo incremento nel periodo. L’esecuzione della campagna di controllo ha interessato sia la fornitura al dettaglio e la gestione dei prodotti finiti, che la preventiva vigilanza alle fasi di produzione e distribuzione.

Gli esiti conseguiti documentano irregolarità accertate presso 337 strutture della Regione ed aziende oggetto di ispezione (pari al 39%), la contestazione di 4.590 violazioni penali ed amministrative, per un ammontare di 431 mila euro di sanzioni pecuniarie, ed il sequestro di complessive 273 tonnellate di alimenti, per un valore stimato in oltre 2 milioni di euro. Le violazioni più rilevanti sono state la frode in commercio (colombe o uova prodotte industrialmente ma dichiarate artigianali), la detenzione di alimenti e materie prime in cattivo stato di conservazione nonché la carente pulizia ed idoneità dei locali, mentre il 70% circa delle irregolarità riguarda la mancata applicazione delle procedute preventive di sicurezza alimentare, l’omessa tracciabilità dei prodotti e carenze in materia di etichettatura. A causa di gravi irregolarità igieniche e strutturali sono stati disposti provvedimenti di chiusura o sospensione dell’attività nei confronti di 59 esercizi commerciali e produttivi.