Capossela e le sue ballate protagonista agli Atti

Per Capossela “il lupo è qualcosa che va incantato, che si cattura col canto“. E alcuni brani del suo ultimo album “ballate per uomini e bestie”, in uscita a metà maggio, sono stati protagonisti della serata di festa per i 400 anni della Biblioteca Gambalunga di Rimini. In un incontro dal titolo “Ri-trovatori, uomini e bestie in libri e canzoni” il cantautore si è confrontato in un dialogo, dai tratti onirici, con lo storico Piero Meldini, il semiologo Paolo Fabbri e la responsabile della Biblioteca Oriana Maroni.

Con un’aria sognante Vinicio Capossela si conferma poeta eclettico, capace di acuta lucidità di analisi degli usi e dei costumi dell’uomo contemporaneo. Nel suo essere low profile c’è la chiave per avvicinare il pubblico a messaggi forti ma resi più fruibili dal suo non protagonismo. E così si parla delle bassezze “bestiali” della politica, dei vizi dell’uomo visti tramite il maiale, e poi l’amore, il macabro, la superstizione, il medioevo odierno, con i suoi fanatismi e nazionalismi. In sala oltre quattrocento spettatori attenti ad un dialogo fitto dove si scopre come la biblioteca riminese abbia molti testi del 700 dedicati al vampirismo e che non conservi bestiari ma un erbario che non lesina un dettaglio scabroso di un cane sacrificato per cogliere la Mandragola.

La musica si inserisce nelle pieghe della conversazione come tassello magico, in cui Capossela si fa affiancare dallo strumentista Giannantonio De Gennaro. Una serata che ha conquistato e ammaliato il pubblico e ha chiuso una giornata di festeggiamenti iniziata con le visite guidate alla Gambalunghiana e proseguita al Teatro Galli con gli interventi del sindaco Gnassi e del presidente della Regione Bonaccini, la lectio magistralis di Luciano Canfora sulla storia delle biblioteche e il dialogo tra Alessandro Bergonzoni e Marino Sinibaldi. Le celebrazioni continueranno nei prossimi mesi con presentazioni di libri, lezioni magistrali e mostre.