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Fondi dal ministero

5,3 milioni per Palazzo Lettimi che diventa Study Center. Gnassi: straordinario

In foto: la conferenza stampa tra i resti del palazzo Lettimi nel 2017
la conferenza stampa tra i resti del palazzo Lettimi nel 2017
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 2 apr 2019 12:42 ~ ultimo agg. 15:56
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65 posti alloggio, una biblioteca da 60mila volumi con 150 posti a sedere, una sala conferenze e spazi ricreativi. Questo il nuovo centro universitario che sorgerà a Palazzo Lettimi, in pieno centro storico a Rimini. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ieri (vedi notizia) ha approvato i sei nuovi progetti presentati dall’Ateneo di Bologna e tra questi quello del Campus di Rimini che riceverà un finanziamento di 5,3 milioni di euro. 100 mila euro arriveranno invece dalla Regione. L’intervento, visto il posizionamento in graduatoria, non sarà tra i primi a partire. L’inizio dei lavori è programmato per fine 2020/inizio 2021.
La struttura occuperà complessivamente 3.200 mq e la corte esterna rimarrà spazio pubblico destinato ad accogliere eventi culturali durante la bella stagione. Nel periodo invernale la programmazione potrà avvenire negli spazi culturali interni.
Quando nel 2017 il comune concesse il diritto d’uso gratuito all’Università per consentirle di presentare il progetto furono molte le critiche da parte della minoranza. Nel dibattito in consiglio il capogruppo della Lega Marzio Pecci parlò di “uno scempio del patrimonio storico riminese“, Gioenzo Renzi sottolineò come palazzo Lettimi fosse “stato trattato come un rudere da eliminare“, mentre Carlo Rufo Spina (Fi) precisò che “a volte un cattivo recupero e una destinazione dequalificante sono peggio che nessun recupero e nessuna destinazione“.

Soddisfatto oggi il sindaco Andrea Gnassi che parla di “una straordinaria notizia perché accanto alla crescita del Campus riminese dell’Alma Mater si innesta l’occasione eccezionale di recuperare un pezzo importante di Rimini e, con la funzionalità, salvarlo dal degrado e restituirlo ai riminesi. E’ il frutto di un percorso virtuoso, capace di svilupparsi attorno a quel Protocollo d’intesa siglato tra il Comune di Rimini e l’Università di Bologna per l’attuazione del programma di sviluppo del polo universitario della città, che uno dopo l’altro raggiunge i suoi obiettivi qualificanti. Ed ora, dopo che solo lo scorso anno è stato inaugurato il complesso del Leon Battista Alberti e nel 2017 il Tecnopolo a disposizione dei Centri Interdipartimentali di Ricerca Industriale dell’Università di Bologna, si aggiunge anche Palazzo Lettimi. Un percorso comune in cui Rimini si gioca il proprio futuro mettendo al centro il valore della conoscenza in un rapporto virtuoso con l’Università, che desideriamo ringraziare per l’intelligenza e la disponibilità con cui si è sempre rapportata con il nostro territorio, e la stessa filiera economica. Più conoscenza significa più ricerca, più innovazione, più occupazione, più benessere diffuso.

I dettagli del progetto

Il progetto prevede la realizzazione di circa 3.200 mq da destinare ad un complesso integrato di servizi allo studio che a partire dalla residenza universitaria, circa 1.550 mq per 65 posti alloggio, include la nuova biblioteca di Campus di circa 1.500 mq, oltre a disporre di oltre 150 posti a sedere, di una sala conferenze/esposizioni di circa 80 mq per 70 persone e di un servizio ristoro di 70 mq circa. La biblioteca include inoltre sale consultazione e studio, spazi laboratorio, mentre la residenza universitaria include spazi ricreativi e di relazione.

La corte esterna rimarrà permanentemente spazio pubblico destinato ad accogliere eventi culturali durante la bella stagione, nel periodo invernale la programmazione potrà avvenire negli spazi culturali interni. La progettazione è concepita per gestioni autonome e per un uso flessibile degli spazi principali e consente l’eventuale apertura serale della biblioteca, dello spazio ristoro oltre che del giardino. Dei 3200 mq. di progetto, una parte è destinata a residenza universitaria per visiting professor e studenti e per spazi studio; mentre un’altra è destinata a biblioteca universitaria e a sala conferenze e rappresentanza.

Palazzo Lettimi

Palazzo Lettimi è uno dei più prestigiosi palazzi del Rinascimento riminese, e rappresenta ancora oggi una ferita – l’ultima – aperta nella città dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Costruito agli inizi del Cinquecento da Carlo Maschi, uomo di governo insignito di varie cariche pubbliche, il palazzo, di quattro piani, passò in eredità alla famiglia Marcheselli. Fu Carlo che commissionò la decorazione del salone del piano nobile, affidata nel 1570 al faentino Marco Marchetti, noto per aver lavorato a Palazzo Vecchio di Firenze. Tema delle pitture erano le gesta di Scipione l’Africano ai tempi della seconda guerra punica. Alcune delle tavole a soffitto, salvate dai disastri della guerra, sono ora al Museo della Città.

L’edificio, che aveva ospitato i regnanti inglesi e Cristina di Svezia, nel 1770 entrò in possesso della famiglia Lettimi. Andrea, il nuovo proprietario, restaurò la costruzione e la innalzò di un piano, collegandola all’attigua residenza. Dal 1902 diventò di proprietà comunale per lascito testamentario, con il vincolo che il Liceo musicale fosse intitolato a Giovanni Lettimi.

Del palazzo cinquecentesco si conserva il portale che, nelle formelle a bugna, unisce i simboli araldici della rosa quadripetala malatestiana ed il diamante dei Bentivoglio, in ricordo forse di un’unione matrimoniale fra le due famiglie vicine a Carlo Maschi. Cinquecenteschi anche il caratteristico muro a scarpa, raccordato alla parete da un cordolo in pietra e le finestre corniciate in pietra, sormontate dallo stemma della famiglia Maschi e da una coppia di delfini.