La traversata del Mediterraneo e lo sbarco sono solo una parte del viaggio dei migranti. Spesso la cronaca e i mass media preferiscono concentrarsi sullo scontro e il conflitto, ma sono tante – per fortuna – le esperienze di integrazione, grazie a buone pratiche di accoglienza che fioriscono in maniera più o meno autonoma in gran parte d’Italia.
Quella di Mimmo Lucano è sicuramente la più conosciuta, spinta anche dal clamore mediatico che l’ha circondata, ma non l’unica. Se la prima giornata degli Incontri del Mediterraneo si è focalizzata sui diritti negati e le difficoltà dei migranti, la seconda – venerdì 22 marzo – vuole raccontare un altro aspetto delle migrazioni: le buone pratiche di accoglienza.
Ambientato in Calabria, La città e il cielo rappresenta un gruppo di persone che abitano il territorio interno roccioso e desolato dell’Aspromonte raccontando la questione dei migranti che vivono in rifugi di fortuna, casolari abbandonati, tende, sfruttati nel lavoro della raccolta stagionale in agricoltura e indaga su un senso di dislocazione e perdita, un desiderio di comunità, cercando di immaginare un nuovo modo di abitare insieme, fragile ma necessario.
I personaggi che hanno preso parte alla realizzazione del film sono un gruppo eterogeneo che vive in Calabria: persone del posto e stranieri – alcuni dei quali lavorano per applicare i diritti umani, dando sostegno medico e legale in questa comunità fragile e a rischio, persone coinvolte in diverse associazioni come Medu, Caritas, SOS Rosarno.
Fabio Palli è fotografo per alcune agenzie internazionali ed è editore della testata giornalistica fivedabliu.it. Simona Tarzia, dopo aver conseguito un master in giornalismo ambientale, è giornalista specializzata in tematiche ambientali, sociali, mafie e diritti umani.
Tra le due proiezioni, alle 18 e 30, Andrea Membretti Senior Researcher presso Eurac (Bolzano) e Istituto per lo Sviluppo Regionale, dove insegna Sociologia del Territorio presso l’Università di Pavia – e tra i promotori della ‘rete internazionale’ FOR ALPS (Foreign Immigration in the Alps) – presenta il libro “Montanari per forza. Richiedenti asilo e rifugiati nella montagna italiana”, Ed. F. Angeli.
“I nuovi Montanari italiani – racconta – giovani e meno giovani, sono persone che vanno in montagna per sviluppare un progetto di lavoro e di vita. Tanti sono gli stranieri, i migranti, che in montagna hanno trovato casa e lavoro e stanno contribuendo al mantenimento in vita di comunità e territori nelle Alpi e negli Appennini, tenendo aperte scuole, uffici postali, linee di autobus”.
Membretti sarà poi anche protagonista della tavola rotonda delle 21.00, dal titolo: Tutti hanno diritto ad un futuro migliore. Buone pratiche di accoglienza ed integrazione, insieme a Enzo Infantino, impegnato da anni nel campo dei diritti umani, volontario in missioni umanitarie all’estero, fa parte della Rete Comuni Solidali, gruppo nato per dare concretezza ai progetti di solidarietà internazionale, e Domenico Staiti, insegna presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, per la quale coordina il Corso di Laurea Magistrale in Musica e Teatro. È Presidente del Comitato Italiano dell’International Council for traditional Music e co-direttore della rivista internazionale Etnografie sonore/Sound Ethnographies. Ha svolto ricerche in Italia meridionale, in Marocco e tra i rom in Kosovo. Si occupa di musica e circolazione di cultura tra centri e periferie sociali e culturali, con particolare attenzione per i fenomeni migratori. Modera Mario Galasso, direttore di Caritas Rimini.
Tutti gli incontri e le mostre si svolgono al Centro della Pesa di Riccione, in via Lazio, 10
La partecipazione è gratuita.
E’ visitabile fino al 6 aprile la mostra Percorsi Interiori