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La polemica continua

Senologia del Franchini. L'Ausl risponde al Punto Rosa

In foto: l'ospedale Franchini
l'ospedale Franchini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 6 mar 2019 17:51 ~ ultimo agg. 18:07
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Dalla Direzione generale dell’Ausl Romagna una dura risposta all’associazione Punto Rosa sulle accuse a seguito della presentazione di un libro sulla storia dell’ospedale Franchini alla quale hanno preso parte il sindaco Parma e il direttore dell’Ausl Tonini (vedi notizia).

Si legge in una nota: Il direttore generale dell’Azienda sanitaria infatti, presente tra il pubblico all’incontro organizzato dall’associazione “Paolo Onofri” sulla storia dell’Ospedale Franchini, è stato direttamente e ostinatamente sollecitato a intervenire dai presenti (tra cui alcune aderenti all’associazione stessa), tanto che un suo diniego sarebbe stato vissuto come offensivo. Da mesi le aderenti al Punto Rosa stanno portando avanti una loro campagna di raccolta firme all’insegna dello slogan “Giù le mani dall’ospedale” assolutamente sviante e sproporzionata in relazione alle loro vere istanze. Si discute del futuro utilizzo di due stanze che in realtà non sono mai state assegnate alla Chirurgia senologica e che nella ristrutturazione complessiva in atto saranno rese disponibili per la nuova struttura di degenza dedicata alla cronicità. Tutto qui?. Tutto qui! Nella realtà nulla viene sottratto alla Chirurgia senologica che già non avesse ufficialmente in dotazione, in relazione ai suoi bisogni e agli standard (elevati) a cui tendono tutti i reparti dei 14 ospedali dell’Ausl Romagna. La Chirurgia senologica potrà continuare a svolgere la sua valida attività come prima e chi dice il contrario deve provarlo. Seguono poi una serie di supposizioni su come e dove si sarebbe potuto agire altrimenti e addirittura disputando sulla possibilità di “contaminazione” tra reparti, ritenendo tutto l’apparato aziendale (Direzione Generale, Collegio di Direzione, Servizio Prevenzione, Ufficio Tecnico, Ingegneria Clinica…) composto da soggetti incompetenti e politicamente asserviti. E’ chi lavora, i professionisti, a dire che non è così”.

E ancora “non possiamo accettare che i drammi personali e le dipendenze emotive divengano fonte di diffusione di false notizie in grado di costruire uno scenario vittimistico di attacco all’Ospedale Franchini che non esiste. Che validità possono avere le firme raccolte se mancano i presupposti della realtà di riferimento? Noi stiamo disegnando a Santarcangelo, come in altri presidi aziendali, un ospedale in grado di affrontare i problemi futuri, che vedono nell’aumento della cronicità una prospettiva devastante per i pazienti e le loro famiglie, senza nulla togliere a ciò che già esiste. Siamo stati sempre disponibili al dialogo (e lo abbiamo praticato) purché corretto e civile. Ma, contro il partito preso, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.