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La proposta del M5S

Riccione spenta e commercio in crisi. Delbianco (M5S): sgravi e incentivi

In foto: Andrea Delbianco
Andrea Delbianco
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 22 mar 2019 17:54
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Il settore commerciale è “l’anello debole o prossimo alla morte” del nostro tessuto locale. A dirlo è il capogruppo del Movimento 5 Stelle a Riccione Andrea Delbianco che evidenzia come le maggiori difficoltà le incontrino soprattutto gli operatori che hanno sempre puntato “sull’alto di gamma”.
Molti, forse troppi, – spiega Delbianco – hanno guardato solo al proprio orticello” e ad un certo puntoquesta città ha smesso di credere in se stessa e invece di osare come era nella sua natura da sempre, ha pensato di trasformarsi poco a poco in qualcosa che non sa ne di carne ne di pesce”. Il consigliere del M5S parla di un “un villaggio plastificato per famiglie di basso profilo (economico)” dove “il passo verso l’apertura di mega-store stile “befane” è piuttosto una conseguenza ovvia”. Delbianco punta il dito sull’amministrazione comunale che incoraggerebbe questa tendenza: “se questi grandi mega-store cercano di aprire da noi – dice – evidentemente trovano qua il loro target di clientela ideale.
Altrimenti non lo farebbero.” L’esponente pentastellato suggerisce “una profonda riflessione su quale città i riccionesi vogliano da qua a 10 anni” e parla di “un livellamento verso il basso dell’offerta in particolare dell’intrattenimento”. “Come si conciliano – si chiede – gli investimenti milionari che pare verranno realizzati nella zona mare (oltre 600 suite o similari) dedicate ad un pubblico di fascia alta se poi il resto della città risulta un mortorio?”. Riccione, prosegue, “è “spenta” a vari livelli: non abbiamo un “vero teatro” e nonostante l’opera lodevole di chi cerca di fare il massimo per portare un po’ di glamour o di avanguardia in città, purtroppo secondo noi ha mezzi economici ed infrastrutture non adeguate”.
Delbianco ricorda poi che restano fermi al palo gli investimenti cruciali per la città: porto canale, viale Ceccarini e viale Dante. E critica il fatto che il budget della tassa di soggiorno venga investito principalmente “su un’emittente radiofonica che ha come pubblico di riferimento non di certo gli over 40 (che avrebbero una maggiore capacità di spesa), ma principalmente i giovani under 25 che purtroppo non hanno tanti danari da spendere”. “Abbiamo perso tanti frequentatori – prosegue – che venivano ad esempio dai comuni limitrofi come Rimini Cattolica Cesena o Pesaro. Ci mancano 20/30.000 potenziali clienti “qualificati” ogni anno soprattutto nella lunga stagione invernale”.
Il Movimento 5 Stelle lancia allora una proposta da sottoporre anche ai propri parlamentari. “Dobbiamo rimettere al centro i contenuti che possano attirare le presenze giuste” spiega Delbianco che ipotizza sgravi fiscali e incentivi significativi sia per i gestori che per i proprietari. “La finalità – dice – sarà prima di tutto rendere la città più interessate per gli imprenditori che vorranno venire ad investire in esercizi di grande qualità”. “Un’operazione – conclude – che richiederà tempo e un confronto costruttivo soprattutto tra chi la città la vive ogni giorno”.