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L'aumento della discordia

Irpef. Croatti duro con Gnassi: "vigliaccheria politica"

In foto: Marco Croatti
Marco Croatti
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 22 mar 2019 17:14 ~ ultimo agg. 17:25
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Ieri sera il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti, come annunciato, ha assistito nell’aula del Consiglio Comunale di Rimini al dibattito sulla variazione di bilancio che prevede l’aumento dell’Irpef. Ascoltando anche le diverse stoccate arrivate dal sindaco Gnassi al quale oggi risponde parlando senza troppi mezzi termini di “vigliaccheria politica”. I finanziamenti per Rimini nord arrivaranno, assicura ancora una volta Croatti: “Muovere le leve fiscali a disposizione di un comune è un atto naturalmente legittimo che deve essere accompagnato da una chiara e onesta spiegazione sulle motivazioni che hanno portano gli amministratori a compierlo. I cittadini sapranno valutare. Il Comune deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte.

Non è avvenuto questo ieri sera. Abbiamo assistito ad una operazione di vigliaccheria politica. Il Sindaco di Rimini ha accusato il governo per giustificare le sue incapacità di amministratore e i problemi di bilancio del comune. Evidenziate da diverse associazioni e anche da esponenti di minoranza durante la discussione di ieri sera. L’amministrazione incolpa in particolare le incertezze sui finanziamenti del bando delle periferie. Che al contrario, lo ribadisco nuovamente, arriveranno a Rimini Nord come promesso dallo stesso premier Conte. E i cittadini riminesi devono saperlo”.

Da Croatti un paio di domande provocatorie: “se le risorse del bando arriveranno, come garantito dal governo, verranno restituite ai cittadini le risorse provenienti dall’aumento Irpef?  E se questo aumento è davvero causato da questi finanziamenti “incerti”, significa che le aliquote Irpef il prossimo anno torneranno ai livelli precedenti?”

Poi le considerazioni politiche: “Il Sindaco ha più volte lamentato tagli del governo sul bilancio comunale. Spiace che la realtà dei fatti sia sacrificata alla smania di strumentalizzazioni politiche.  Dopo molti anni questo governo ha invertito una tendenza marcata nei precedenti esecutivi targati PD. Quello di spremere sempre i comuni per fare cassa. Costringendo proprio gli enti più vicini ai cittadini a tagli sanguinosi a servizi indispensabili

Nonostante il governo Conte sia insediato da pochi mesi è evidente la vicinanza dell’esecutivo a tutti i comuni italiani, vero motore pulsante del Paese. A partire dallo sblocco degli avanzi di amministrazione, 140 milioni di euro per il 2018, 320 per il 2019, 350 per il 2020 e 220 per il 2021, che potranno essere utilizzati, mettendo fine all’austerità introdotta nel 2011. Un vero incubo che ha penalizzato i Comuni più virtuosi”.