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Reddito di cittadinanza

In attesa dell'esito della domanda, c'è chi dice no all'offerta di lavoro

di Serena Saporito   
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sab 30 mar 2019 12:13 ~ ultimo agg. 17:53
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Richieste di essere assunti in nero per non perdere il reddito di cittadinanza. Il caso denunciato dall’albergatore viserbese Gabriele Bernardi, rimbalzato in questi giorni sulla cronaca nazionale, è stato unico o il fenomeno si sta manifestando davvero? L’Aia l’altro giorno ha inviato ai soci una circolare per cercare di fare conti più precisi. Tra coloro che hanno risposto, si è registrato qualche caso (poche unità) di albergatori che si sarebbero sentiti rivolgere questa proposta indecente.

Se la questione, insomma, al momento appare davvero marginale da questo punto di vista, questi casi isolati si sommano però ad altri segnali, che riguardano più in generale la possibile interferenza degli strumenti di assistenza statali con le esigenze del mercato del lavoro. A coglierli è ad esempio Gesfor, Agenzia per il lavoro, che si occupa dei percorsi di inserimento. Luca Menegatti, referente della sede di Rimini, parla di un atteggiamento di attesa, di fronte a proposte di lavoro, da parte di qualcuno di coloro che hanno fatto domanda per il reddito di cittadinanza.

Si tratta di persone che l’Agenzia segue in percorsi di inserimento grazie alle nuove opportunità varate dalla Regione nel 2017, che consentono l’intervento delle agenzie accreditate, in supporto ai centri per l’impiego, per seguire in maniera più approfondita alcuni utenti nel percorso di ricollocazione al lavoro. Nel valutare eventuali opportunità di inserimento, queste persone (pochi casi sottolinea l’agenzia) preferiscono aspettare ad accettare proposte, per esempio nel settore della ristorazione. Aspettare l’esito della domanda di reddito di cittadinanza. Intanto la ricerca di personale per la stagione estiva, da parte di alberghi, ristoranti e attività balneari – molto difficoltosa negli ultimi anni in Riviera – prosegue.

Il video con l’intervista a Luca Menegatti, Gesfor.