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Il vertice a Roma

E45. Da Governo l'ok ad 8 milioni per ammortizzatori sociali

In foto: il viadotto danneggiato
il viadotto danneggiato
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 5 mar 2019 19:15
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Otto milioni di euro per l’attivazione degli ammortizzatori sociali destinati ai lavoratori dipendenti e a quelli autonomi che hanno vista interrotta la propria attività in seguito alla chiusura del viadotto Puleto sulla E45. Il Governo si è impegnato a inserire i fondi già nel cosiddetto ‘Decretone’ sul reddito di cittadinanza e quota 100. E’ quanto emerso nella riunione che si è svolta nel primo pomeriggio a Roma, al ministero del Lavoro.

Quello preso dal Ministero è senza dubbio un impegno importante per i lavoratori e le loro famiglie – afferma l’assessore Paola Gazzolo, presente all’incontro  – di fronte a una richiesta che con le comunità locali avevamo avanzato ormai da diverse settimane. Noi stessi come Regione abbiamo sostenuto i territori su questo, con un primo stanziamento urgente di 250.000 euro, ed è positivo che venga ora riconosciuta la cifra da noi richiesta, cioè 8 milioni di euro necessari per attivare per sei mesi gli ammortizzatori sociali, indispensabili per integrare il reddito delle persone. Un esito positivo accanto al quale, però, restano ancora senza risposte le richieste che, dagli stessi territori, erano arrivate rispetto alle aziende che non hanno chiuso ma che vedono fatturati e introiti crollare, con perdite quotidiane, in particolare nel settore dell’autotrasporto. Non era presente il ministro e vicepremier Di Maio, come avevano chiesto gli amministratori locali, e il Ministero del Lavoro si è attenuto unicamente al tema degli ammortizzatori sociali, sebbene il sostegno alle imprese in difficoltà fosse stato comunque posto in vista dell’incontro col vicepremier. Prendiamo dunque atto da un lato di una risposta certamente positiva, ma dall’altro– sottolinea Gazzolo- di problematiche che restano tutte sul tavolo. Chiediamo quindi al Governo di intervenire anche su questo con altrettanta concretezza e ci associamo agli amministratori locali nel chiedere subito al ministro Di Maio un nuovo incontro, per affrontare una situazione che di giorno in giorno si aggrava”.

E’ la Regione che avrebbe presentato una richiesta incompleta, non inserendo i lavoratori autonomi. Questa la posizione di Andrea Bertani, Marco Croatti e Carlo De Girolamo, rispettivamente capogruppo M5S in Regione e portavoce al Senato e alla Camera.

La Regione – scrivono – ha perso talmente tanto tempo a creare un’inutile polemica sui presunti ritardi dell’intervento del Governo per i territori colpiti dalla chiusura dell’E45 che alla fine ha presentato una richiesta di sostegno incompleta che esclude incredibilmente i lavoratori autonomi. Lavoratori per i quali, invece, il Governo era già pronto a stanziare delle risorse. Adesso vogliamo vedere con quale faccia Bonaccini e l’assessore Gazzolo parleranno ancora di capacità e competenza nel descrivere il loro lavoro”. “Il ministero – proseguono i tre – si è mostrato ampiamente disponibile ad attivare fin da subito gli ammortizzatori sociali inserendoli all’interno del ‘decretone’ in aula già alla fine di questa settimana, dando così una reale e concreta risposta a una richiesta che, come è stato ricordato durante l’incontro, è arrivata sul tavolo del ministro Di Maio meno di 15 giorni fa e che faceva espressamente richiesta dell’istituzione di un tavolo per gli ammortizzatori sociali – aggiungono gli esponenti del MoVimento 5 Stelle – Peccato però che il ministero però, quasi certamente, sarà obbligato a fare addirittura meno di quanto non sia nella propria disponibilità visto che la richiesta di sostegno economico inoltrata dalla Regione ha preso in considerazione solo i lavoratori subordinati e non quelli autonomi. Se per i primi, infatti, si profila dunque il ricorso alla cassa integrazione all’interno delle imprese che ne faranno richiesta, per quelli autonomi e le partite IVA non sarà possibile usufruire del contributo una tantum di 5000 euro così come fatto, per esempio, per la zona di Genova dopo il crollo del ponte Morandi. I tecnici del ministero hanno però dato la propria disponibilità a rimediare al più presto a questa mancanza dando alle Regioni, e in particolare all’Emilia-Romagna, la possibilità di integrare la richiesta presentata nei giorni scorsi. Ma si tratta di una corsa contro il tempo che, a questo punto, speriamo si possa concludere positivamente. Se ciò non dovesse avvenire però sarebbe davvero un’autentica beffa per quei lavoratori della Valle del Savio che di fatto sono stati dimenticati da Bonaccini e dalla sua approssimazione. Una realtà che dimostra come il presidente di una regione importante come l’Emilia-Romagna abbia ormai rinunciato a lavorare per l’interesse dei cittadini per costruire a tavolino polemiche inutili e politicamente strumentali contro il Governo” concludono Bertani, Croatti e De Girolamo.