Indietro
menu
Nuove graduatorie

Classifica Ben Vivere di Avvenire. Rimini solo 45esima

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 29 mar 2019 15:37
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Sono le province di Bolzano e Trento quelle in Italia in cui si vive meglio. Anzi si Ben Vive, mutuando il titolo dell’indagine pubblicata oggi dal quotidiano Avvenire. La classifica sorride ai centri di medie dimensioni del nord Italia mentre arranca il Mezzogiorno. Non se la cava male l’Emilia Romagna che vede Parma (5°) e Bologna (8°) nella top ten. La provincia di Rimini invece fatica: solo 45esima in Italia e davanti, in Regione, solo a Ferrara. A differenza di altre indagini, quella di Avvenire (ideata dal professor Leonardo Becchetti, co-fondatore di Next, e realizzata col contributo di 60 esperti) ha deciso di non focalizzarsi sugli aspetti economici ma su altri concetti: dalla qualità dei servizi alla persona alla possibilità di dar vita a nuove iniziative economiche, dall’offerta formativa alla salvaguardia dell’ambiente e della vita.

Oltre alla classifica generale, l’indagine propone anche altre due graduatorie. La prima è quella della “generatività”, vale a dire “la capacità di incidere positivamente nella vita degli esseri umani”. Per realizzarla sono stati presi in esame dati come la raccolta differenzia, le imprese certificate come “ecologiche”, il tasso di matrimoni e il numero medio di figli per donna, la percentuale di imprese straniere, i volontari nelle aziende no profit e la partecipazione al voto. E se in testa si confermano Bolzano e Trento, in questa graduatoria Rimini scala posizioni e arriva fino al 24esimo posto (subito davanti a Bologna).

Vanno peggio le cose invece nella classifica legata alla “responsabilità civile” dove la provincia non va oltre il 51esimo posto. Tra gli indicatori presi in esame ci sono la spesa comunale per l’integrazione sociale dei soggetti deboli, le uscite per l’integrazione al reddito famigliare, i contributi economici per i servizi scolastici o per gli anziani in assistenza domiciliari ma anche il numero di no profit, di banche del tempo e di sportelli per il microcredito.