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Dopo la bomba carta

Céecile Kyenge al Cas di Spadarolo

In foto: Italy's Integration Minister Cecile Kyenge poses as she arrives for a lunch at the French embassy in Rome on September 19, 2013. AFP PHOTO / GABRIEL BOUYS (Photo credit should read GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)
Italy's Integration Minister Cecile Kyenge poses as she arrives for a lunch at the French embassy in Rome on September 19, 2013. AFP PHOTO / GABRIEL BOUYS        (Photo credit should read GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 7 mar 2019 14:55 ~ ultimo agg. 11 mar 12:41
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Ha fatto tappa anche al Centro di Accoglienza Straordinario (Cas) gestito dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori Cécile Kyenge, attualmente parlamentare europea ed ex ministro per l’Integrazione tra l’aprile 2013 e il febbraio 2014. L’europarlamentare ha colto l’occasione di una visita alle strutture riminesi che si occupano del sociale, su invito della vicesindaco Gloria Lisi e accompagnata da esponenti dell’Amministrazione Comunale, per incontrare i giovani richiedenti asilo ospiti del Cas colpiti alla fine di ottobre dello scorso anno da una bomba carta esplosa sulla soglia della loro residenza e da due bottiglie incendiarie, per fortuna non esplose.

Ad accogliere la prima donna ministro “nera”, come lei stessa ama definirsi, della Repubblica Italiana, i giovani ospiti provenienti da Mali, Nigeria, Guinea, Senegal, Ghana, alcuni educatori del settore Migranti, la responsabile Monica Ciavatta e il presidente della Cooperativa sociale Cento Fiori, Cristian Tamagnini.

Pur in una giornata densa di impegni per la parlamentare europea, Cécile Kyenge si è intrattenuta a lungo informandosi sulla struttura e sulle vicende che l’hanno colpita. L’ex ministro ha voluto conoscere le nazionalità degli ospiti intrattenendosi sulla situazione dei singoli paesi, con i quali ha avuto, come vicepresidente della Delegazione all’Assemblea parlamentare paritetica African, Caribbean, and Pacific Group of States (ACP) – Unione Europea, numerosi scambi e visite.

Uno degli ospiti le ha rivolto l’appello di chiedere al governo italiano “di prendersi carico dei nostri problemi, dalla lunga attesa per i documenti per il nostro status di richiedenti asilo all’esigenza di avere una vita anche al di fuori di questa struttura”. Nell’accogliere la richiesta, Cécile Kyenge ha detto che «se voi vi trovate qui è anche perché ci sono dei problemi nei vostri stati e quindi non solo cercherò di parlare con i leader italiani ma anche, come vicepresidente della Delegazione all’Assemblea parlamentare paritetica African, Caribbean, and Pacific Group of States (ACP) – Unione Europea, con i leader dei vostri paesi, portando il vostro messaggio”.

Alcuni ospiti che seguono un corso di canto popolare «come occasione sia per imparare l’italiano sia per approfondire la cultura italiana e i temi del lavoro», come ha spiegato l’ideatrice del corso Laura Casadei del collettivo Pinkabbestia, hanno improvvisato la versione delle mondine Emiliane di Bella Ciao. Il motivo popolare, infatti, veniva cantato con parole adattate dalle varie culture popolari alle diverse situazioni.