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Tpl, Riccione all'attacco

Trasporto Pubblico e Trc. Santi: incertezza su tempi, modalità e costi

In foto: il mezzo del TRC
il mezzo del TRC
di Andrea Polazzi   
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lun 25 feb 2019 13:00 ~ ultimo agg. 19:33
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Ancora massima incertezza su tempi, modalità e costi del Trc. Lo dice l’assessore al bilancio del comune di Riccione, Luigi Santi, reduce dall’assemblea dell’Agenzia Mobilità Romagnola svoltasi a Cesena il 18 febbraio. Un appuntamento convocato per discutere dello svolgimento del servizio di trasporto pubblico locale per il 2019. “Nella documentazione che ci è stata fornita – spiega Santi ai microfoni di Tempo Reale (Icaro)ci sono ancora tantissime incertezze in particolare sul Trc (o Metromare): niente chiarezza su quando partirà effettivamente il servizio (l’auspicio è entro giugno ma c’è chi ha parlato di settembre) e neppure sui costi”. A rendere ancor più grave la situazione, secondo l’assessore, c’è la questione della linea 11 che dovrebbe andare in pensione proprio per lasciar spazio al Metromare. Ma quando e con quali modalità? “Se la linea 11 si dismette – prosegue Santi – bisogna prevedere comunque un sistema alternativo per collegare il mare.”“Ci aspettavamo che un’assemblea convocata per discutere del trasporto pubblico locale per tutto l’anno 2019 portasse a chiarimenti su queste questioni. Invece nulla.” dichiara l’assessore.

Altra questione aperta, che non va giù a Riccione, è il fatto che il servizio di AMR dal 2014 viene svolto in regime di proroga. “Ci sono normative che impongono una gara pubblica ma, nonostante le nostre ripetute richieste, si prosegue di proroga in proroga” dice Santi. “Hanno solo proposto – prosegue – di individuare una società di consulenza per preparare il terreno della gara”.
Una gara che secondo Santi dovrebbe essere indetta anche per trovare un soggetto qualificato che gestisca il Metromare. “Manca la volontà di aprirsi ad altri soggetti – attacca – per verificare il servizio migliore. Soluzione che porterebbe evidenti benefici anche ai cittadini”.
Riccione in assemblea ha espresso voto contrario. “Altri comuni si accontentano delle parole, noi no.” conclude Santi.