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Calcio C girone B

Rimini-Imolese, la vigilia del tecnico Marco Martini

In foto: Marco Martini la vigilia di Rimini-Imolese
Marco Martini la vigilia di Rimini-Imolese
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
ven 15 feb 2019 12:25 ~ ultimo agg. 16 feb 19:01
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Seconda gara del trittico di partite interne proposto dal calendario (complice il recupero con la Ternana) al Rimini. Martedì sera i biancorossi hanno incassato la prima sconfitta stagionale al “Romeo Neri”, per mano della Feralpisalò (al quinto hurrà di fila). E domani (sabato, con calcio d’inizio alle 20:30) si troveranno di fronte un’altra squadra in grande forma: l’Imolese di mister Dionisi, definito proprio giovedì da Adrian Ricchiuti: “probabilmente il miglior tecnico della categoria”.

I rossoblu sono la matricola terribile del campionato: sono quarti a quota 42 (Arlotti e compagni sono a 27). E all’andata approfittarono del grave momento di difficoltà dei biancorossi per infliggere loro una sonora lezione: finì 3-1 (la successione delle reti: 29′ pt Mosti, 21′ st Lanini, 28′ st De Marchi e 49′ st Cecconi).

La vigilia del tecnico del Rimini, Marco Martini.

Sugli assenti. “Danso si sta riprendendo dall’infortunio, come Bandini. Gli altri sono tutti a disposizione, anche se qualcuno ha qualche acciacco – attacca Martini -. Nella rifinitura di oggi pomeriggio valuteremo le condizioni di tre-quattro ragazzi che hanno qualche problemino, sono i giocatori che hanno giocato le due partite intere”.

All’andata l’Imolese mise sotto il Rimini. “Sono cambiate tante cose dall’andata. Oltre a qualche giocatore sono cambiati gli obiettivi di squadra: loro giocano sull’entusiasmo, provano, rischiano. Sono in un buon momento: vengono da quattro vittorie, un pareggio e una sconfitta. Il nostro momento è particolare per i risultati, lo sappiamo, e sappiamo che squadra andiamo ad affrontare. Noi dobbiamo pensare al sodo e a fare una partita per portare a casa i punti”.

Contro una squadra che ama produrre gioco per i biancorossi potrebbe essere più semplice. “Può cambiare l’atteggiamento, ma ricordiamo che l’Imolese è brava ad aggredire gli spazi. In questo momento dobbiamo capire il momento della gara e portare l’episodio dalla nostra parte. È quello che ci manca in questo momento: bisogna essere concreti in quello che andiamo a fare. Secondo me la squadra ha un’identità, ci manca cosa fare in quel momento, cosa che ci è mancata anche martedì. Troviamo una squadra in salute, ma dobbiamo fare la nostra gara”.

Sulle cene nell’azienda di Giorgio Grassi. “Il presidente ha sempre avuto questa tendenza, anche l’anno scorso le ha fatte. Sono cose che tengono unita la squadra e l’ambiente. L’abbiamo fatta due settimane fa. Ma il presidente è venuto anche ieri: ci sta sempre vicino e ci dà coraggio, forza. Dobbiamo avere la capacità di risollevarci con le nostre qualità e le nostre caratteristiche”.

I problemi del Rimini sono anche dovuti alla giovane età di diversi titolari? “Bisogna lavorare sull’aspetto mentale, non possiamo pensare di risolverli in due minuti. Non credo sia solo un atteggiamento di gioventù. Noi sappiamo che in questo momento non possiamo concedere niente perché martedì abbiamo concesso due tiri dai 25 metri e ci sono stati fatali. Io sono consapevole che quando faccio giocare i giovani posso pensare di avere meno esperienza, ma se il giocatore è bravo e merita io non ho timore, perché credo siano giocatori che valgono”.

Per chiudere il discorso sulla gara con la Feralpisalò. “Sappiamo che abbiamo tenuto testa a una squadra forte”.

Su attacco e porta. “Devo vedere davanti come sta Volpe a livello di condizioni fisiche. Io l’ho visto bene martedì, non dimentichiamoci che è un ragazzo del ’97 che ha un potenziale enorme. Valuterò nella giornata di domani. Giacomo Nava è il portiere, ci sta dando garanzie da questo punto di vista. È un ragazzo che, come tutti, me compreso, commette degli errori. Continuiamo su questa strada con Nava in porta. Io lo vedo anche come atteggiamento sicuro. La mia sensazione è positiva”.

Alimi ha bisogno di tirare il fiato? “Un po’ per struttura fisica, domani non sarà al cento per cento. È uno dei giocatori da valutare”.

Sulla coppia d’attacco: “Ho provato a giocare con Piccioni e Volpe. Quello che si integra meglio con gli altri ragazzi è Arlotti, che ha caratteristiche che nessuno ha. L’imprevedibilità ce l’ha Cicarevic, che da quando è entrato ha fatto cose incredibili. Devo capire qual è la coppia migliore. La prima punta è Volpe, poi Alex (Buonaventura, ndr) si può adattare bene e anche Piccioni può giocare al centro”.

Su Guiebre. “Non dimentichiamo che gli avversari sono di valore, specie quelli di martedì, e che ci guardano. Abi deve capire che per le qualità che ha, che sono tantissime, deve cambiare il modo di giocare. Quando ti vengono ad affrontare squadre che sanno come venirti a prendere se non si cambia il modo di giocare è più complicato”.

Tornando all’Imolese. “È una squadra organizzata, che sa giocare, in salute, che non ha paura di fare le cose: ci prova, anche se sbaglia ci riprova. Noi dobbiamo pensare a noi. Sul campo dobbiamo avere chiare le idee di quello che dobbiamo andare a fare”.

Sulle mezzali. “Candido lo posso far giocare seconda punta, ma secondo me è una mezzala. Lo vedo più efficace quando non deve giocare spalle alla porta. Secondo me Palma e Candido possono giocare insieme perché sanno giocare a calcio. Andrea (Montanari, ndr) so quello che mi può dare, basta che stia bene di testa”.

Cosa deve fare il Rimini per tornare a fare punti? “Credo la differenza sia che noi dobbiamo rimanere attaccati al risultato fino alla fine. È il peso specifico che hanno i punti in questo momento. Io conosco una medicina che è il lavoro: dobbiamo credere in quello che facciamo”.

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