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"La millesima giravolta"

Mignani (FI) su caso Sarti. "Il crepuscolo degli idoli"

In foto: Giulio Mignani
Giulio Mignani
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 26 feb 2019 16:00 ~ ultimo agg. 16:19
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Anche da Giulio Mignani, coordinatore provinciale di Forza Italia, arriva un tagliente commento sulla vicenda Sarti (vedi notizia).
“Siamo garantisti e attendiamo l’ultima parola che spetta al GIP, ma la situazione pare ormai delineata: l’accusa stessa sostiene che non sia stato commesso alcun reato e a quanto pare l’Onorevole non si è opposta alla richiesta del PM. Tradotto: a meno di colpi di scena si può dire che l’Onorevole non fu raggirata e che sua sia stata la responsabilità della mancata restituzione di parte dello stipendio, scoperta e strombazzata in TV da Le Iene”.
In attesa dei pronunciamenti definitivi, “possiamo già parlare di una brutta pagina politica, in un momento in cui le stelle, se sono 5, cadono più in fretta delle altre.  Non è infatti per il Movimento un caso isolato. Siamo alla millesima giravolta compiuta da chi si diceva superiore agli altri. Una volta effettuata una straordinaria operazione di marketing, che aveva lo sopo di convincere l’elettorato che l’onestà esiste in natura solo se a marchio 5 Stelle, sono cominciate in serie le magagne. La “svista” dell’On. Sarti (che non ha rubato nulla, che ha però trattenuto quello che aveva promesso di restituire) è solo l’ultima figuraccia di un Movimento che ha cambiato idea su tutto.
Dalla TAP, all’immunità parlamentare, dagli avvisi di garanzia che non sono più così gravi, alle alleanze con i partiti che prima sono il male assoluto, poi un male necessario e poi non sono nemmeno così male.
Dagli F35 che prima sono costosi giocattoli, poi strumento militare necessario, all’ILVA che prima delle elezioni chiude e poi, ovviamente, non chiude più.
E poi ci sono le consultazioni online, sempre più rare, il limite al doppio mandato sempre più in discussione, e qui termino un elenco che sarebbe interminabile”.
“Il perchè di tutto ciò? Sta nella natura umana, italica per lo più, che emerge in mancanza di un’accurata selezione della classe dirigente. Massimo Gramellini ha dipinto la situazione in due parole: “Se fai la pesca a strascico in Italia, tiri su l’Italia, non la Svezia”.
Eccoci qui, ad un anticipatissimo crepuscolo degli idoli: dove uno valeva uno, e ora uno vale l’altro. Chi dice che tutti sono uguali quasi sempre vive nella malcelata convinzione di essere più uguale degli altri. Figuriamoci, allora, chi diceva di essere superiore”
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