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Un'area in cerca di identità

Mercato coperto, largo Gramsci e il "non-luogo da rigenerare"

In foto: un rendering dal progetto di Marchi
un rendering dal progetto di Marchi
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 3 feb 2019 09:33 ~ ultimo agg. 10:16
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Il Mercato Coperto di Rimini si rinnova. Anzi no. Anzi si, ma con un progetto rivisto. Sono state tema di attualità negli ultimi giorni le traversie del progetto di riqualificazione, al quale comunque Conad non rinuncia (vedi notizia). La riqualificazione del Largo Gramsci e del Mercato Coperto concepiti come parte integrante era stata una delle suggestioni che il Rotary Club di Rimini aveva sposato nella tradizione di proporre concorsi di idee e momenti di approfondimento sulle sfide urbanistiche cittadine, come la pedonalizzazione del ponte di Tiberio e il superamento della barriera della stazione. nel 2017 il Rotary, per lanciare il concorso “Abitare Rimini” dedicato a Largo gramsci, propose anche un percorso di approfondimento che portò, tra l’altro, a una giornata di studi dal titolo “Largo Antonio Gramsci _rigenerazione di un NON-LUOGO”, alla quale parteciparono diversi esperti come Vincenzo Napoli e  Anna Bondini della Soprintendenza, oltre a docenti universitari,

Il progetto vincitore del concorso “Abitare Rimini” fu poi quello dell’architetto Alessandro Franca, che sintetizzava così la sua idea: “La perdita del costruito storico e la banalizzazione funzionale della piazza ad uso parcheggio nel centro storico di Rimini, pone l’urgenza di un processo di rigenerazione estetico-funzionale e commerciale che passa attraverso l’allargamento della ZTL, un corretto bilanciamento tra la mobilità lenta ciclo-pedonale e quella carrabile; la riorganizzazione spaziale e visiva dell’area con la riproposizione architettonica di parte del costruito perduto; una migliore sostenibilità ambientale e qualità di vita urbana grazie anche al verde specializzato e al trasferimento dell’attuale sede del Mercato Coperto al livello inferiore di Piazza Gramsci”.

Gli altri progetti selezionati furono quelli del gruppo di architetti Matteo Maresi, Giulia Ridolfi e Daniele Galassi, il progetto presentato dall’Arch. Anton Luca Nannini.

Quello del Rotary, come nelle altre suggestioni urbanistiche, è stato un percorso culturale. Quello imprenditoriale e amministrativo segue poi ovviamente le sue strade che al momento non sembrano proprio in discesa.  Nell’auspicio comunque che, vista la sensibilità che comunque c’è su quell’area, non resti un’occasione persa.