Indietro
menu
la protesta

Lavoratori ex McDrive, appello al sindaco e ai nuovi proprietari

In foto: La protesta degli ex lavoratori
La protesta degli ex lavoratori
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 2 feb 2019 15:05 ~ ultimo agg. 19:35
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

“Chiediamo il diritto al lavoro, non l’elemosina”, “Trenta mesi di silenzio!”, Siamo ancora qua, eh già!”. Sono alcuni dei cartelloni mostrati questa mattina da alcuni ex dipendenti del McDrive di Riccione, rimasti senza lavoro da ormai tre anni. Questa mattina una decina di lavoratori si è ritrovata per manifestare in maniera pacifica davanti alla birreria ristorante Spiller, che sorge proprio sulle ceneri dell’ex McDrive e che inaugurerà i nuovi locali a breve. Al loro fianco i sindacalisti di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, che chiedono la riassunzione da parte della proprietà del nuovo locale dei lavoratori rimasti a spasso“Siamo sconcertati perché chi poteva, e doveva, non ha pensato al futuro dei lavoratori e delle loro famiglie – esordiscono i sindacalisti -. Siamo contenti che nei prossimi giorni riaprirà con una nuova proprietà il punto di ristorazione nel locale che ospitava l’ex McDrive di Riccione, perché questo significa nuova occupazione, ma bisogna ridare l’occupazione a quelle persone che ci lavoravano prima della chiusura e che hanno il diritto alla riassunzione”.

La vicenda risale al 2016 quando il gestore era Idrorama srl ed erano impiegate 21 persone. Nella primavera del 2017 il McDrive passò di mano e venne stipulato un accordo sindacale, poi approvato dai lavoratori, grazie al quale la società acquirente Concetti Riccardo garantiva continuità occupazionale ed ammortizzatori sociali in attesa della ristrutturazione e della riapertura nell’autunno dello stesso anno. “Poi è successo che il signor Concetti è stato arrestato per bancarotta fraudolenta – spiegano i sindacalisti – e la vicenda si è incartata fino all’estate del 2018, quando abbiamo saputo dell’ennesimo interessamento da parte di un’importante azienda”.

“Anzi – proseguono i rappresentanti dei lavoratori – erano già stati presentati i progetti di ristrutturazione dell’immobile al Comune, il quale ha concesso i permessi senza chiedere impegni alla riassunzione degli ex dipendenti, la cosiddetta clausola sociale, come invece noi sindacati avevamo sollecitato. Ora siamo a febbraio 2019 e assistiamo all’inaugurazione a giorni di un locale che non ha cambiato la destinazione d’uso e che mantiene l’attività di pubblico esercizio, ma nell’assoluto silenzio delle istituzioni locali”.

“Come sindacati abbiamo fatto, stiamo facendo e continueremo a fare tutto ciò che è legalmente possibile, pur di trovare soluzioni per queste persone – concludono le categorie sindacali confederali – ma lanciamo un appello al sindaco di Riccione ed ai nuovi proprietari perché si è ancora in tempo per trovare una soluzione”.