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Il “Piano Marshall” per la riqualificazione. Gnassi: non ci sono più alibi

Il commento di Caldari

repertorio

“Nei prossimi 60 giorni saranno messi a disposizione tre strumenti di diversa natura che possono consentire finalmente di ‘aggredire’ alla radice l’annoso
problema della rigenerazione urbana e dell’ammodernamento dell’offerta ricettiva”. Lo ricorda il sindaco di Rimini Andrea Gnassi.

Si tratta nello specifico la legge regionale che prevede la possibilità dei Condhotel per il recupero delle colonie, i 20 milioni di euro di contributo per i progetti di innovazione tunica lungo la fascia costiera da Goro a Cattolica, il fondo di controgaranzia di 25 milioni di euro per la piccola e media impresa turistica.

“Il Governo regionale interviene sulla filiera normativa, quella urbanistica e quella finanziaria (con una robusta iniezione di risorse e agevolazioni creditizie) per liberare le energie innovative e rivolgendosi soprattutto al settore privato per la più grande operazione potenziale di rinnovamento dell’offerta ricettiva fatta negli ultimi 30 anni. È chiaro che queste misure sono leve la cui pressione tocca esercitare da parte degli investitori. Ma ad esempio per la prima volta si fa uscire il tema delle colonie da un dibattito sterile per ragionare concretamente sullo sviluppo del reddito d’impresa”.

Da Gnassi allora un appello “affinché gli operatori e gli investitori colgano questo scenario inedito concretizzato grazie ad un lavoro sinergico tra comuni territori operatori privati fatto e coordinato dalla Regione Emilia Romagna. Se lo facessero, credo di non sbagliare se dico che avremmo un’intera area leader europea dell’ospitalità 12 mesi all’anno e a 360 gradi. Questo è un vero e proprio ‘piano Marshall’ che assieme agli interventi riqualificativi di parte pubblica ci può proiettare in un futuro di ancor maggiore benessere e ricchezza. Nei prossimi 60 giorni accadrà questo. Non ci sono motivi per non coglierlo. Sarebbero solo alibi”.

Stoccatina finale: “la regione Emilia Romagna, i territori dimostrano con i fatti di credere al turismo come compito industriale strategico per lo sviluppo del Paese, competitività, occupazione. E il Governo invece?”