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La risposta dei vertici IEG

Hit Show. Cagnoni e Ravanelli ad associazioni: fatti manipolati, regole rispettate

In foto: Lorenzo Cagnoni e Ugo Ravanelli
Lorenzo Cagnoni e Ugo Ravanelli
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
gio 7 feb 2019 16:07 ~ ultimo agg. 8 feb 12:12
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Nuovi interventi sulla questione Hit Show (fiera dedicata a caccia e tiro sportivo che si svolge a Vicenza), sollevata da associazioni e cittadini in particolare per la possibilità di accesso ai minori. Dopo l’intervento dell’Amministrazione comunale di Rimini che invitava Ieg a rispettare quanto sancito dall’ordine del giorno approvato in consiglio comunale (vedi notizia), intervengono i vertici della Fiera. Il presidente Cagnoni e l’amministratore delegato Ravanelli, rispondono alla lettera inviata dalle associazioni (vedi notizia). Nella lettera premettono che Hit Show fa parte del portafoglio Ieg a seguito della incorporazione in Rimini Fiera e sottolineano come la manifestazione richiami circa 40mila visitatori tra i quali forze dell’ordine, sportivi e olimpionici. Entrando nel tema specifico della protesta, Cagnoni e Ravanelli spiegano che “HIT SHOW, per sua natura e su specifica richiesta degli espositori, è una manifestazione B2C e in questo suo essere aperta al grande pubblico ha il limite che è imposto dalla Legge che non impedisce ai minori di accedervi. E certo non si può chiedere a un organizzatore fieristico di sostituirsi a quanto disposto dal legislatore nazionale soprattutto a fronte di pareri assolutamente discordi e per nulla convergenti.” I vertici Ieg ricordano poi il regolamento applicato, dove si specifica che ai minori è vietato maneggiare armi, e le misure introdotte per tutelare i più giovani (documentazione da far firmare ai genitori, corsie apposite di accesso, magliette colorate per rendere riconoscibili i minori). Cagnoni e Ravanelli ricorda anche che le armi esposte non sono cariche ma completamente disattivate “ecco perché – scrivono – definire la manifestazione “un luogo dove liberamente e senza alcun tipo di monitoraggio e controllo un bambino può prendere in mano un arma carica” è una totale trasfigurazione della realtà, speriamo frutto solo di disattenzione perché in caso contrario sarebbe disonesta e sleale“. In conclusione i vertici Ieg affondano il colpo parlando di palese manipolazione della verità dei fatti” e di “facili populismi e ricordando le “frasi ingiuriose” contenute nel documento delle associazioni. “A noi – concludono – rimane la consapevolezza di operare nel pieno rispetto delle regole e dei singoli valori etici e comportamentali che nessuno, tantomeno noi, può permettersi di giudicare sostituendosi alle coscienze dei singoli“.


La lettera dei vertici IEG

Care Associazioni,
vi rispondiamo con qualche ora di ritardo in quanto, ce lo vorrete consentire, abbiamo preferito
dare priorità ad alcuni riscontri a favore dell’Azionista di controllo di IEG Rimini Congressi che ci
aveva posto alcune domande sul medesimo argomento della Vostra “lettera aperta”.
Sfugge innanzitutto il motivo per cui, nonostante i ripetuti chiarimenti ed i numerosi comunicati
emessi anche nei giorni scorsi a favore degli stakeholders della manifestazione e ripresi anche dalla
stampa locale, continuiate a chiamare “fiera delle armi” HIT SHOW Outdoor Passion che è invece
una manifestazione internazionale dedicata agli appassionati di caccia, di tiro sportivo (specialità in
cui il nostro Paese eccelle, come testimonia tra le altre, anche la presenza costante nei padiglioni
dei campioni olimpionici della Fitav) e outdoor con ampie aree dedicate a proposte di abbigliamento
e del turismo venatorio.
HIT SHOW si svolge a Vicenza da ben 13 edizioni e nel corso del tempo è arrivata a livelli che l’hanno
resa il leader nazionale, seguita con attenzione da operatori internazionali favorendo quindi la
miglior conoscenza del made in Italy anche in questi settori merceologici. Oggi HIT SHOW fa parte
di Italian Exhibition Group come tutte le fiere che erano nel portafoglio di Fiera di Vicenza quando
è stata incorporata in Rimini Fiera. Stiamo insomma facendo il nostro mestiere e lo facciamo in un
settore industriale di riferimento che vede l’Italia in una posizione senz’altro importante in ambito
economico internazionale.
I circa 40 mila visitatori HIT SHOW, numero significativo anche se confrontato con altre
manifestazioni simili a livello europeo, sono uno spaccato ampiamente rappresentativo e un
qualificato punto di riferimento per tutto il comparto con la presenza di buyer internazionali, forze
dell’ordine, olimpionici e, più in generale sportivi ed appassionati: se lo si vuole volutamente
trascurare e ridurre a elementi di polemica si tradisce la verità dei fatti.
HIT SHOW, per sua natura e su specifica richiesta degli espositori, è una manifestazione B2C e in
questo suo essere aperta al grande pubblico ha il limite che è imposto dalla Legge che non impedisce
ai minori di accedervi. E certo non si può chiedere a un organizzatore fieristico di sostituirsi a quanto
disposto dal legislatore nazionale soprattutto a fronte di pareri assolutamente discordi e per nulla
convergenti.
Italian Exhibition Group ha però ideato, ed applica, un Regolamento, condiviso con gli Espositori e
le Associazioni, molto preciso, capillarmente esposto e ben visibile, dove si specifica che ai minori
è fatto divieto di maneggiare armi (ad eccezione di quelli, in ogni caso oltre i 14 anni, in possesso
del patentino sportivo per il tiro a volo che possono, sempre per Legge, farlo) volto a
responsabilizzare gli adulti che li accompagnano e naturalmente gli espositori.
A sostegno di questo, IEG ha attuato una serie di misure, come la documentazione che viene fatta
firmare ai genitori o tutori di minori sulla condivisone ed accettazione del regolamento; corsie
d’accesso apposite e maglietta colorata che viene consegnata all’ingresso ai minori e li rende ben
riconoscibili anche agli espositori; la richiesta agli atleti di arrivare in fiera con la divisa e via
elencando.
Inoltre, chiariamo nuovamente che le armi esposte non solo non sono cariche, ma sono
completamente disattivate. Sono infatti prive di percussore o di otturatore. In pratica sono solo dei
pezzi di ferro/legno/polimero: questo stato, viene verificato dai funzionari della Questura nella
giornata a precedere la manifestazione, stand per stand.
Ecco perché definire la manifestazione un luogo dove “liberamente e senza alcun tipo di
monitoraggio e controllo un bambino può prendere in mano un arma carica” è una totale
trasfigurazione della realtà, speriamo frutto solo di disattenzione perché in caso contrario sarebbe
disonesta e sleale.
Questa nostra risposta, anche a nome di tutti i collaboratori che , con impegno e dedizione hanno
consentito a HIT SHOW, come per le altre manifestazioni presenti nel portafoglio IEG, di crescere,
diversificarsi e farsi riconoscere anche a livello internazionale, ha il solo scopo di evitare che passi
sotto silenzio questa palese manipolazione della verità dei fatti, artatamente stravolta nella vostra
lettera.
Inoltre, anche per evitare di rincorrere anche da parte nostra nei facili populismi che caratterizzano
il Vostro documento, evitiamo di commentare, in quanto inutile, l’insieme di frasi ingiuriose che
avete ritenuto di utilizzare. A noi rimane la consapevolezza di operare nel pieno rispetto delle regole
e dei singoli valori etici e comportamentali che nessuno, tantomeno noi, può permettersi di