Con la formula Condhotel nuova vita per le colonie
Un nuovo passo avanti per i Condhotel in Emilia-Romagna. La formula ricettiva ‘mista’ che prevede nelle stesse strutture alberghiere la presenza sia di camere ‘classiche’ che di alloggi privati ha avuto il via libera dalla Giunta regionale attraverso l’approvazione di un progetto di legge che detta regole e requisiti per avviare e gestire la nuova tipologia di struttura. Un intervento strategico nato con l’obiettivo di riqualificare e migliorare la qualità delle strutture ricettive, favorire gli accorpamenti e diversificare l’offerta turistica.
Gli albergatori, quindi, potranno destinare fino a un 40% della superficie delle camere alla realizzazione di alloggi da vendere a privati, a condizione che le risorse ricavate dalla vendita siano destinate alla riqualificazione degli edifici e al miglioramento dei servizi e dello standard di qualità.
E la possibilità di trasformarsi in Condhotel, unico caso in Italia, è stata estesa anche alle colonie marittime e montane, che possono destinare a unità abitativa e residenziale una superficie massima pari al 40% di quella utile dell’immobile, mentre il resto degli spazi deve avere destinazione ricettiva alberghiera. Una misura antidegrado che tiene conto della specificità della regione, dove questi edifici sono molto diffusi, e che permetterà il pieno recupero di importanti spazi abitativi.
Per l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, si tratta di “una scelta strategica che guarda alle caratteristiche del nostro territorio e che intende così valorizzare spazi fino ad ora abbandonati, in un’ottica di riuso a consumo zero di suolo come vuole anche la legge urbanistica regionale. I Comuni potranno pianificare dove e come attuare questa nuova tipologia di struttura sulla base delle specificità del proprio territorio e per molti imprenditori alberghieri i Condhotel potranno essere un ottimo volano per ammodernare le loro strutture e fare un salto di qualità diversificando e ampliando così l’offerta ricettiva”.
Il servizio video:
Soddisfazione sul progetto di legge è espressa anche da Federalberghi: “Siamo sempre stati favorevoli ai Condhotel nella nostra Regione – sottolinea Amedeo Faenza Vice Presidente Vicario di Federalberghi Emilia Romagna – credo che la nascita di questa nuova offerta ricettiva possa rappresentare un’opportunità per indirizzare gli investimenti dei privati e diversificare la tipologia della vacanza, andando incontro anche alle nuove esigenze della domanda turistica. I Condhotel, se inseriti in progetti organici di ridefinizione degli spazi urbani, nel rispetto del consumo di suolo a saldo zero della nuova legge urbanistica regionale, potranno anche diventare un utile strumento di rigenerazione”. Ma Federalberghi sottolinea anche il tema della programmazione. “Riprenderemo il lavoro, già avviato con l’Assessorato regionale al Turismo”, – continua Faenza – “per presentare le nostre richieste, anche alla luce di una significativa discrezionalità data ai Comuni, con l’articolo 9 del progetto di legge, nel pianificare la realizzazione dei Condhotel”.
Sul tema il commento dell’assessore regionale al bilancio Emma Petitti
E’ stata presentato oggi il progetto di legge regionale sui Condhotel, un impianto normativo che finalmente fa chiarezza legislativa sulle opportunità di questi moderni strumenti ricettivi, volti a dare nuova linfa allo sviluppo turistico e a riqualificare il panorama urbanistico. Un progetto di legge su cui la Regione Emilia-Romagna ha lavorato tanto e ha puntato fin da subito, cogliendone gli aspetti innovativi e le potenzialità.
Il nostro territorio è da anni sotto il profilo turistico un’eccellenza a livello internazionale, come dimostrano anche gli ultimi numeri sugli afflussi, che ormai sfiorano i 60 milioni l’anno. Una cifra record che ci rende orgogliosi e al contempo ci spinge a fare ancora di più, a continuare a crescere.
L’ultima ipotesi normativa di oggi è una chiara testimonianza di questa volontà, di questo percorso in continua salita. Con il progetto di legge che disciplina l’avvio e l’esercizio dei Condhotel, operatori e imprenditori alberghieri avranno la possibilità di far partire queste nuove tipologie ricettive nel nostro territorio, per rafforzare e diversificare ulteriormente l’offerta turistica.
Si tratta di formule pensate con l’obiettivo di riqualificare e rigenerare le strutture alberghiere, e allo stesso tempo, per dare, finalmente, una nuova vita alle ex colonie dell’epoca fascista, sia montane che marine. Edifici per troppo tempo abbandonati, in cui tanti emiliano-romagnoli, hanno trascorso la loro infanzia, hanno collezionato esperienze e ricordi.
Le città potranno riappropriarsi di questo patrimonio per troppo tempo perduto e lasciato al degrado, che significa al contempo intervenire su problemi di ordine pubblico, contrastare forme di degrado urbano. Credo non ci sia riminese che passando davanti alle colonie di Miramare di fronte alla spiaggia non sia rimasto con l’amaro in bocca nel vedere strutture tanto maestose abbandonate a se stesse. Da oggi qualcosa si muove, cambia.
Il pdl rappresenta una spinta per riconvertire vecchie strutture e incentivare gli investimenti destinati all’innalzamento della qualità, sia turistica che urbana. Si tratta di 15 articoli che danno la possibilità alle amministrazioni comunali di poter inserire nuove disposizioni in base alle esigenze e alla specificità della propria area territoriale.
Grazie a opere come queste, l’Emilia-Romagna si conferma una meta turistica sempre più attrattiva, all’avanguardia e capace di guardare al futuro. In grado anche di prendere ispirazione da esperienze internazionali positive, che già utilizzano da tempo e con successo la formula del Condhotel, come Miami e la Costa Azzurra.
Perché l’Emilia-Romagna e la Riviera sono questo. Sono ospitalità. Sono innovazione.