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Sprar a rischio

Stop ai progetti Sprar. A rischio anche le accoglienze in famiglia: la storia di L.

In foto: repertorio
repertorio
di Serena Saporito   
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gio 10 gen 2019 15:56 ~ ultimo agg. 14 gen 15:41
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Sono tante le possibilità di accoglienza legate ai fondi Sprar e che rischiano di andare perse se si mette a rischio questa esperienza, rivolta a quanti richiedono protezione internazionale,  umanitaria, e rifugiati. Lo ricorda – mentre prosegue il dibattito e il fronte di protesta contro il decreto sicurezza con i sindaci e i governatori di Regione che hanno annunciato che non applicheranno il decreto – il vicesindaco di Rimini Gloria Lisi.

La Lisi racconta la storia di un giovane della Guinea, accolto due anni fa, il 27 dicembre del 2016, insieme al fratello maggiore nel progetto Sprar rivolto ai minori non accompagnati. Durante l’esperienza scolastica, L aveva stretto amicizia con un giovane di origine rumena, affidato ad una famiglia riminese e aveva iniziato ad andare a trovarlo a casa. Di qui il legame con la famiglia, che a un certo punto si è proposta per l’affido. Questo è andato avanti per alcuni mesi, fino al compimento del diciottesimo anno di L. Ora che L è diventato maggiorenne, il suo percorso di integrazione prosegue, e continua a condividere la quotidianità con la famiglia riminese. Alla famiglia viene corrisposto un contributo: con una determina dell’Amministrazione sempre nell’ambito del progetto Sprar, e mentre L. continua anche a vedere il fratello maggiore, il suo legame con la sua storia di origine.

Nel suo caso è stato messo in pratica un progetto individualizzato di “accoglienza in famiglia”, che sarà realizzato con i fondi dello Sprar, almeno fino al 12 febbraio 2019.

“Un’esperienza che può servire al giovane per raggiungere un effettivo inserimento nel contesto socio-lavorativo e abitativo – è il commento del vicesindaco Lisi – e che dimostra ancora una volta quali opportunità si rischiano di perdere compromettendo il progetto Sprar”.