Indietro
menu
minorenne in ospedale

Scontro tra bande di ragazzini. Sei denunciati

In foto: Repertorio (adriapress)
Repertorio (adriapress)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
gio 24 gen 2019 12:13 ~ ultimo agg. 25 gen 13:18
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto Visualizzazioni 2.453
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Scontri tra bande per lo più di minorenni ieri a Rimini dove due gruppi di ragazzini tra i 15 e i 18 anni, uno composto prevalentemente da italiani e l’altro da magrebini e albanesi, si sono affrontati a più riprese in diverse zone della città. Secondo la testimonianza di uno dei giovani, tutto sarebbe nato nella mattinata di ieri, nel parcheggio del centro commerciale Le Befane, dove i due gruppetti (una ventina di ragazzini in tutto) sarebbero venuti a contattato a causa di alcuni insulti rivolti ad una minorenne. Grazie alle telecamere di videosorveglianza, la polizia è riuscita a identificare quasi tutti i partecipanti alla rissa, affidando un minorenne ai genitori e altri cinque ragazzi agli educatori della comunità che li ospita.

Ma quello che i poliziotti non potevano sapere era che le due bande si erano date appuntamento all’invaso del ponte di Tiberio per ‘regolare i conti’. Alcuni passanti, poco dopo le 19, notando la zuffa, hanno dato l’allarme spaventati alla polizia, che ha inviato sul posto le Volanti. Di lì a poco sono arrivate anche due gazzelle dei carabinieri, ma dei ragazzini nessuna traccia. Le ricerche, però, sono continuate anche nelle vie limitrofe fino a quando i componenti dei due gruppi sono stati intercettati in via Italo Flori.

Alla fine il bilancio della polizia è di una quindicina di giovani identificati, tra cui anche quattro ragazze, e sei denunciati all’autorità giudiziaria per lesioni personali aggravate in concorso. Un 17enne è stato portato in ospedale con il naso rotto e varie fratture al volto. Per lui una prognosi di 10 giorni. Un suo amico, invece, è stato minacciato da un coetaneo (denunciato per minacce e porto abusivo d’arma) con un coltellino a serramanico puntato alla gola.