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martedì 19 marzo 2024
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I due neo-biancorossi

Rimini FC. La presentazione di Piccioni e Nava. Grassi attacca squadra e staff tecnico

In foto: Nava, Grassi e Piccioni
Nava, Grassi e Piccioni
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
gio 10 gen 2019 13:55 ~ ultimo agg. 11 gen 19:52
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È il giorno della presentazione dei due primi acquisti del Rimini FC, uno in attacco e uno in difesa: Gianmarco Piccioni, classe ’91 proveniente dal Teramo, e Valerio Nava, classe ’94 proveniente dalla Pro Piacenza. Per il primo contratto fino a fine stagione, per il secondo accordo fino al giugno 2020.

A fare gli onori di casa, nella sala stampa dello stadio “Romeo Neri”, è il presidente del Rimini FC, Giorgio Grassi“Per Gianmarco (Piccioni, ndr) è stata una scelta anche di vita. Prima che calciatori di grandissimo nome o sulla bocca di tutti stiamo valutando le loro priorità. Valerio (Nava, ndr) viene da Piacenza, dove non c’erano stipendi, non c’era staff medico, non c’era nulla”.

Il presidente non risparmia nessuno. “Devo fare un preambolo, è il primo bilancio di metà stagione. Ieri ho parlato con i ragazzi: abbiamo già fatto due gruppi perché alcuni giocatori sono sul mercato avendo giocato poco. Mi dispiace ma alcuni hanno giocato al massimo un tempo ed è inutile far perdere tempo a loro e a noi. Al gruppo confermato ho detto che dal 3 al 31 gennaio non ci sono inamovibili. Credo che buona parte dei giocatori rimarrà. In questo momento ci sono soltanto due tesserati sicuri: sono questi due ragazzi. Ho guardato lo score di queste 12 partite ed è uno score che per me non è accettabile”.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la prestazione di Meda del 26 dicembre. “Io non voglio che succeda più quello che è successo a Meda: non si può andare a Renate e non giocare a pallone, non si può andare a Renate con più tifosi del Rimini e non fare neanche un tiro in porta, con una squadra inguardabile, anche messa male in campo. Disastro, catastrofe, Caporetto! Noi purtroppo veniamo da cinque sconfitte consecutive fuori casa. C’è qualcosa che non va come squadra, io come presidente, anche nello staff tecnico e in Tamai, che ha scelto questi giocatori. Non si può perdere cinque partite consecutive senza fare un tiro in porta. I portieri avversari sono stati giudicati non valutabili. Questo significa che noi il gruppo che ricostruiremo, e ancora non so quanti ne manterremo del gruppo storico, sarà formato da giocatori tutti di altissima qualità. Non abbiamo più alibi. Questa città ha fatto fatica a rientrare tra i professionisti, e noi questa categoria la vogliamo mantenere. Tutti vengono retribuiti, qui non ci sono giochi e giochini, tutto è sulle spalle di questa società, o meglio sulle spalle della persona che vi parla. Abbiamo fatto otto gol e ne abbiamo subiti 12. Ho fatto ai ragazzi l’esempio del proprietario e del pizzaiolo e ho richiamato lo staff e i giocatori alle loro responsabilità: non ci saranno più attenuanti per nessuno. Io non voglio più che i tifosi che con pazienza infinita ci seguono ancora debbano tornare dalle trasferte delusi, “arrabbiati” (l’espressione usata è stata più colorita). Noi dobbiamo andare a Trieste a giocare la nostra finale di Champions League, abbiamo le qualità per fare bene. Oltre a tutto il lavoro che sto facendo nelle nostre Leghe per cercare di ottenere dei risultati attraverso riforme che sono necessarie perché dovrebbero consentire a noi che non abbiamo mezzi infiniti di sostenere i costi di questa categoria. Dopo il discorso che ho fatto curiosamente l’allenamento di ieri è stato ai cento all’ora: i ragazzi si sono “menati”. E hanno capito che o cambia la mentalità oppure per loro l’avventura a Rimini è finita. Vi giuro: se fossi stato a Meda il pullman sarebbe tornato vuoto e i giocatori sarebbero tornati in treno o con altri mezzi. Arriva il momento che o ci sei o ci fai e noi non ci possiamo permettere gente che non risponde agli impegni presi”.

Sui partenti: “Noi abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare, se non sono da Rimini non ci possiamo fare niente. Perlomeno ci è riconosciuto che siamo persone serie, affidabili e che manteniamo le promesse. Io penso che quelli che sono stati a Rimini siano tutti ragazzi che hanno richieste nelle categorie in cui sono più abituati a giocare, si tratta semplicemente di capire che noi abbiamo scommesso su di loro, avremmo potuto fare in estate una selezione più dura, poi il rendimento dice che se noi vogliamo andare avanti dobbiamo trovare altre persone. Ricchiuti lo ha detto con chiarezza: chi non ha capito che adesso ci sono 20 partite lasci la borsa. Se avessimo avuto una decima parte della grinta di ieri la gara di Meda non l’avremmo persa”.

Grassi è un fiume in piena. “Il problema è che questa tifoseria prima o poi si stanca. Il problema è che noi stiamo giocando male: non creiamo occasioni, non abbiamo più fatto gol su azione, solo su qualche calcio d’angolo. Con Righetti abbiamo giocato, ci siamo portati in vantaggio, abbiamo fatto una vittoria e quattro pareggi, poi sono arrivate le partite di Salò e Imola dove Righetti qui non c’era già più”.

La difesa, ma non solo, una delle cause del pessimo rendimento esterno. “Secondo me il rendimento esterno dipende anche da limiti che avevamo anche l’anno scorso in fase difensiva. Era una squadra che aveva la difesa fragile anche l’anno scorso. Ma anche il centrocampo e l’attacco non sono così forti. L’anno scorso Traini ha fatto cinque gol e abbiamo vinto il campionato. In casa è andata meglio, ma sei punti conquistati all’ultimo minuto sono tanti. Se non tiriamo neanche una volta in porta come facciamo a vincere fuori casa?”

Sull’apporto della città. “Non c’è bisogno che io vada ad elemosinare in giro per la città. Se continuiamo così tra qualche anno non avremo più tifosi. Siamo uno a dieci, nel senso che per un tifoso a Rimini a Cesena ce ne sono dieci. Noi siamo questo”.

Un altro giocatore secondo Grassi resterà in biancorosso. “Cicarevic rimarrà. Ieri ho visto l’allenamento e ho preso anche un gran freddo. Sicuramente Cicarevic non partirà, poi è una persona estrosa e magari vuole andare via lui”.

Ed ecco le prime parole da giocatori biancorossi di Piccioni e Nava.

Gianmarco Piccioni: “Giocare all’estero è stata una scelta di vita che rifarei. Mi ha aiutato tanto a crescere dal punto di vista umano. Poi sono andato via giovane, che avevo 21 anni, ho fatto la maggior parte della mia carriera all’estero. L’anno scorso mi è nata una bambina e ho deciso di riavvicinarmi a casa. Soprattutto in Romania il livello del calcio è molto molto alto. L’anno scorso ho passato un anno bellissimo a Rimini, giocando nel Santarcangelo, sia io che mia moglie ci siamo trovati benissimo in città, siamo tornati anche in estate, e non ho preso in considerazione le altre offerte che mi sono arrivate. Adesso inizia un altro campionato per me. L’anno scorso e quest’anno l’ho fatto da punta centrale, nella mia carriera ho giocato quasi sempre da punta centrale, l’anno scorso ho fatto anche l’esterno, ma il mio posto è al centro dell’attacco”.

È ancora al palo in questa stagione. “I gol me li sono tenuti tutti per il girone di ritorno. A Teramo ho giocato tutte le partite, ho sbagliato anche un rigore a Pesaro, le occasioni le ho avute. Sono stati sei mesi difficili che mi sono serviti per crescere anche dal punto di vista umano e caratteriale. Non è stato facile vivere una situazione in cui i problemi li porti a casa. Penso già alla partita di Trieste. La convivenza con Volpe? Assolutamente si può fare”.

Come ha visto il Rimini nella partita d’andata? “La gara d’andata è stata l’unica che non ho giocato. Il Rimini mi ha dato l’impressione di una squadra tosta, in casa soprattutto difficilissima da affrontare. Io sono stato a Teramo da professionista ma tifo Sambenedettese, essendo di San Benedetto, e visto che le tifoserie sono gemellate tifo Rimini”.

Valerio Nava: “Nasco come esterno destro, ma ho quasi sempre giocato a sinistra e negli ultimi anni ho fatto spesso il terzo centrale. Bisognerebbe stare delle ore per raccontare tutto quello che è successo in questi sei mesi a Piacenza, però bisogna dimenticare e pensare a ricominciare qui con molto entusiasmo. Quando uno tocca il fondo ha tanta voglia di ricominciare e ho deciso di farlo qua. In fase difensiva penso di essere migliorato tanto in questi anni, mi piace molto giocare palla a terra partendo da dietro: diciamo che sono un difensore moderno. Ho scelto subito di venire qui perché conosco gente che mi ha parlato molto bene sia della società che dell’ambiente. Non ho giocato con nessuno dei miei nuovi compagni. Col mister avevo già parlato nei giorni scorsi, il presidente l’ho conosciuto ieri ed è stato molto chiaro. È stato tutto tranquillo”.

Sulla Triestina, prossimo avversario dei biancorossi: “Prima o poi dobbiamo incontrarle tutte, è meglio incontrare le forti subito”.

Nessuna parentela con il portiere del Rimini Giacomo Nava: “No, non abbiamo nessun vincolo di parentela”.

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