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Favorevoli e contrari

Rifiuti San Marino a Raibano. L'accordo non convince il sindaco Tosi

In foto: l'impianto di Raibano
l'impianto di Raibano
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 30 gen 2019 15:59
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62mila tonnellate all’anno per cinque anni. E’ questo l’ammontare di rifiuti della Repubblica di San Marino che sarà smaltito in Emilia Romagna in base all’accordo sottoscritto con la Regione nei giorni scorsi. 13mila (gli urbani indifferenziati) finiranno nell’inceneritore di Coriano.

Molte forze politiche, a livello regionale, hanno però storto il naso. Il consigliere del M5S Andrea Bertani, ad esempio, ha evidenziato come l’ammontare di rifiuti in arrivo dal Titano sia in aumento nonostante San Marino abbia sempre dichiarato, a partire dal primo accordo del 2011, di puntare ad una raccolta differenziata pari al 50% entro il 2015 e al 70% entro il 2020. Attualmente però è fermo al 40 e secondo Bertani con l’accordo sottoscritto “si mandano in fumo gli sforzi dei cittadini” dell’Emilia Romagna“.

Ad esprimere forti perplessità è anche il sindaco del comune di Riccione Renata Tosi. Ricordando l’impegno del comune sul tema con l’indagine commissionata all’Università UniMoRe, denuncia “la totale assenza di coinvolgimento e condivisione da parte della Regione verso il nostro territorio“. “Ad una attività di riduzione dei rifiuti urbani, perseguita con la raccolta differenziata porta a porta – prosegue – e poi tramite incenerimento, non può corrispondere un aumento dei rifiuti speciali destinati all’inceneritore. Non si può in altre parole mettere in atto una politica di gestione dei rifiuti che tenda a diminuire i rifiuti urbani se poi crescono quelli speciali“. La Tosi evidenzia anche come il nuovo accordo preveda un aumento dei rifiuti in arrivo (da 54mila tonnellate annue a 62mila).

Un dato – spiega il sindaco – che necessariamente porta a considerazioni inevitabili. Perché se nel caso dell’inceneritore di Coriano la massa di indifferenziato smaltito dovrebbe essere di 3000 tonnellate in meno rispetto al 2011, desta timore l’aumento previsto dei rifiuti pericolosi“.

Continueremo a mantenere alta l’attenzione – conclude – su questo argomento per non azzerare gli sforzi fatti fino ad oggi che rischiano di essere seriamente vanificati da decisioni imposte dall’alto“.

Di tutt’altro avviso il consigliere regionale del Pd Giorgio Pruccoli secondo cui l’accordo con San Marino è un atto di buonsenso. In un comunicato ricorda che il Titano si impegna ad attivare centri di raccolta, garantire la classificazione dei rifiuti e la loro tracciabilità, rispettare i limiti previsti e a fornire una relazione semestrale. Inoltre San Marino potrà fare richiesta di modificare i quantitativi di rifiuti destinati ad essere smaltiti in Emilia-Romagna ma fino a un limite massimo del 20% del totale. Il tutto senza spese da parte della Regione perché San Marino pagherà lo smaltimento di quanto conferito. “La nostra Regione è sempre disponibile e si adopera per aiutare altre amministrazioni in difficoltà, indipendentemente da chi le governa. – spiega Pruccoli – Se noi non facessimo alcun accordo con la Repubblica del Titano, siamo sicuri che il bilancio ambientale del nostro territorio migliorerebbe? San Marino dovrebbe dotarsi di un suo inceneritore. Il quale si troverebbe a una manciata di chilometri da quello di Raibano. Oppure dovrebbe dotarsi di una discarica e di certo noi non potremmo chiedere il rispetto di parametri concordati, visto che San Marino è un Paese extra Ue. Insomma, quest’accordo è un atto di buon senso politico e amministrativo.

Alcuni dettagli sull’Accordo dalla Regione

Si prevede un massimo di 13 mila tonnellate di rifiuti urbani di San Marino che verranno destinati a recupero energetico, esclusivamente presso il termovalorizzatore di Coriano (Rn): 3 mila in meno rispetto all’accordo precedente. Una riduzione frutto dei livelli crescenti di raccolta differenziata registrati a San Marino.
Il dato reale dei conferimenti resterà ben al di sotto del tetto massimo fissato: negli ultimi 3 anni, ad esempio, il picco più elevato è stato nel 2018 con 9.591 tonnellate.

Altri rifiuti, per la maggior parte speciali, saranno accolti per attività di recupero. Si potrà arrivare fino a 49 mila tonnellate ma i conferimenti attesi sono inferiori anche in questo caso: il dato più elevato degli ultimi 3 anni è stato nel 2018 con circa 26 mila tonnellate. Si tratta di rifiuti a libero mercato, quindi non soggetti alla pianificazione regionale sulla destinazione, che saranno destinati al recupero e riciclaggio secondo le regole dell’economia circolare e sostenibilità ambientale.
Regione e San Marino stabiliscono inoltre di sviluppare la cooperazione nel controllo dello stato dell’ambiente; nella prevenzione e difesa del suolo, delle acque, dell’aria; nell’attuazione di iniziative comuni per la conservazione e valorizzazione della natura e dei paesaggi transfrontalieri.