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i funerali dell'ex sindaco

L'ultimo saluto a Zaffagnini. Gnassi: "Uomo e politico d'altri tempi"

In foto: I funerali di Zeno Zaffagnini
I funerali di Zeno Zaffagnini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 23 gen 2019 13:18 ~ ultimo agg. 17:52
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Sono stati tanti i parenti e amici che hanno voluto essere presenti questa mattina, nella Sala del Commiato del cimitero monumentale, per l’estremo saluto a Zeno Zaffagnini, sindaco di Rimini dal 1978 al 1983. “Non è semplice per un sindaco – ha detto nel suo ricordo Andrea Gnassi, davanti a una sala gremita da familiari ma anche da amici, collaboratori, compagni di partito ed ex sindaci, come Marco Moretti e Giuseppe Chicchi – ricordare chi prima di lui, sindaco lo è già stato. Lo è ancor maggiormente nei confronti di Zeno Zaffagnini su cui insieme a quelli politici si associano ricordi personali e domestici. Ricordi di un uomo la cui vita umana e politica ha attraversato la stagione del Novecento italiano fino al nuovo Millennio, in cui milioni di persone, famiglie, insieme a ‘quadri’ politici, magari mandati apposta in un’altra città, hanno vissuto l’agire politico costruendo insieme una scuola, una casa del popolo, un campo da calcio, per poi andar a ricoprire, con spirito di servizio, un incarico politico e pubblico che contribuiva ad indirizzare alla democrazia stagioni dense e problematiche come quella degli anni ’60 e ’70″.

Per Gnassi “Zeno Zaffagnini è stato uno degli uomini simbolo dei quella storia politico amministrativa della città in un periodo che ha segnato così fortemente il suo percorso di sviluppo fino a farne, consolidando la rotta intrapresa, la città di riferimento mondiale nel campo dello sviluppo turistico. Ma alla figura di Zeno, politico e amministratore, si associa e in questo momento si sovrappone quella dell’amico di famiglia, di quella grande famiglia allargata che in quegli anni è stato il Partito Comunista a Rimini dove, con la politica e con l’impegno personale, magari fatto di interminabili incontri, manifestazioni, cortei, comizi, confronti, era presente un grande sentimento d’amicizia, di solidarietà, di stima e collaborazione al servizio di un’idea comune”.

L’attuale primo cittadino ha poi ricordato come per Zaffagnini fosse indiscutibile “l’idea che una carica pubblica e un orientamento politico non dovessero mai essere argine o perimetro chiuso, ma al contrario un’opportunità volta ad aprire ponti e costruire relazioni, con tutti. Cito solo l’esperienza straordinaria e riminese del Meeting per l’Amicizia tra i Popoli che lo ha visto, da sindaco e in anni difficili e di steccati ideologici, tra i fautori della sua nascita e del suo radicamento proprio qui, a Rimini. In questo senso Zeno ha sempre avuto e praticato un’idea sempre aperta della politica alla ricerca di un riformismo solido e mai nostalgico, aperto a processi sociali e a evoluzioni politiche mai volte a denigrare, o a guardare con sospetto e dietrologia, le scelte di ciascuno, dentro o fuori ad un partito. Una lezione di stile, la lezione di chi conoscendo il carico di problemi che una responsabilità pubblica comporta ha sempre dato una mano a chi la stava svolgendo senza mai la ricerca di un protagonismo ostentato e senza mai fare sgambetti o colpi bassi, cosa di cui abbiamo anche sorriso insieme constatando la prassi normale e spesso opposta dei tempi di oggi. Zeno era questo, protagonista tra i protagonisti della vita politica e civile della città, ma anche una figura presente e di riferimento appassionata e capace, quando ci incontravamo, di non farmi mancare le sue lucide analisi e il proprio pensiero”.

“Non so poi se è così vero che quando succede ‘si spegne la luce e via…’, come hai detto a tuo figlio Mino, a Esperia e ai tuoi – ha concluso Gnassi -. Ci vedo un modo fintamente sbrigativo e perfino fintamente pragmatico; che è un atto di amore per proteggere chi si ama per non farli star male. E’ un pensiero per gli altri. Di questo è stata piena la tua vita. Una storia italiana di una persona che ha avuto sempre solidi i valori della famiglia, della comunità, del pensare che l’esercizio di una responsabilità politica e pubblica dovesse avere al centro sempre un pensiero, un servizio, un’azione per gli altri. Ciao Zeno. Quaggiù avrai chi ti ricorderà, lassù, o da qualche parte, ci sarà chi ti aspetta”.