E45, la chiusura preoccupa anche Rimini. Vertice a Cesena con Anas e Bonaccini
Disagi per i cittadini e gli automobilisti, con auto in colonna, studenti e lavoratori bloccati, camion costretti a fermarsi. La chiusura del viadotto Puleto sulla E45 sta colpendo i territori romagnoli causando pesanti ripercussioni. Oggi a Cesena c’è stato un vertice con Anas, istituzioni e il presidente della Regione Stefano Bonaccini.
“Vogliamo sapere – ha detto – il prima possibile se può essere riaperto un tratto di viabilità del ponte. Noi ce lo auguriamo e abbiamo già chiesto ad Anas in che tempi potranno iniziare i lavori. Soprattutto, insistiamo sul fatto che il cantiere possa operare con rapidità e in modalità straordinaria.” “Nel pieno rispetto del lavoro e delle decisioni prese dalla Magistratura – ha proseguito – abbiamo offerto a istituzioni locali, mondo delle imprese e lavoratori, la disponibilità, se necessario, a rendere disponibili risorse aggiuntive per la viabilità alternativa”. Si tratta della strada provinciale 137, che può appunto rappresentare un’alternativa, ma dove esistono problemi nel tratto toscano. La prossima settimana Bonaccini e i sindaci del territorio incontreranno il Governo e il ministro per le Infrastrutture per capire come procedere per il ripristino del ponte e della viabilità. “Servono indubbiamente risorse adeguate, perché si faccia il meglio e il prima possibile” chiosa il presidente.
Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi condivide le preoccupazioni espresse dalle comunità interessate e dai sindaci della Romagna e della Toscana per la grave situazione determinatasi a seguito del sequestro del viadotto Puleto e la conseguente chiusura di un tratto della E45 al confine tra le province di Forlì-Cesena e Arezzo. Tema sul quale nel pomeriggio a Cesena è in programma un incontro tra istituzioni e Anas. “Fermo restando che sono urgenti e fondate le ragioni dei provvedimenti, legate alla tutela primaria della sicurezza delle persone, come sindaco di un Comune anch’esso interessato da consistenti flussi turistici da e verso l’Italia centrale e meridionale, non posso non condividere l’appello istituzionale nei confronti dello Stato, del Presidente del consiglio dei Ministri e del Ministro alle Infrastrutture affinchè vengano attivate le migliori e più rapide soluzioni per sanare il grave problema apertosi e le sue serie ripercussioni.
L’interruzione della E45 “non interrompe solo la mobilità su gomma tra Emilia-Romagna e Toscana, ma “spezza” a metà l’intero sistema viario dell’Italia, con gravissimi danni di natura economica e sociale, e anche turistica per territori come quello riminese apparentemente lontani ma in realtà vicini nei potenziali effetti. In questo senso voglio fare sentire la mia solidarietà e la voce accanto a quella dei sindaci, dei presidente di Regione e dei parlamentari che in questi giorni e in queste ore stanno chiedendo l’attivazione di ogni sforzo necessario”. “.