Indietro
menu
Polemica a distanza

Bonaccini a Morrone: non conosce legge e Costituzione

In foto: Stefano Bonaccini
Stefano Bonaccini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mar 8 gen 2019 14:24 ~ ultimo agg. 14:24
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Prosegue il dialogo a distanza tra il presidente della Regione Bonaccini e il sottosegretario Morrone (vedi notizia).

Vorrei informare Jacopo Morrone – scrive il presidente Bonaccini – che impugnare una legge in alcune parti anziché nella sua interezza non è un vezzo ideologico ma quanto prevede il nostro ordinamento, laddove riconosce alle Regioni la potestà di sollevare davanti alla Consulta un conflitto di competenze su provvedimenti dello Stato. Perché il ricorso sia pertinente e quindi ammissibile è infatti necessario che le Regioni si attivino per tutelare le proprie competenze costituzionali e non la più generale legittimità di un provvedimento. Quindi, quel che Morrone giudica bizzarro è quanto dispone la legge italiana e la giurisprudenza costituzionale”.

In questa polemica stucchevole – dice ancora Bonaccini – a voler esser franchi, l’unica cosa davvero curiosa è che Jacopo Morrone sia (e per giunta contemporaneamente) avvocato, parlamentare e sottosegretario alla Giustizia: ciascuno di questi ruoli presupporrebbe di per sé, e tutti e tre insieme a maggior ragione, un minimo di confidenza col diritto”. Infine, “Morrone mi invita a dimettermi da presidente della Conferenza delle Regioni perché non sarei super partes. Si dà il caso, piaccia o meno a Morrone – chiude Bonaccini- che a stabilire chi debba rappresentare le Regioni siano le Regioni stesse e non il Governo. Curioso strafalcione, anche questo da parte di un esponente della Lega”.