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Solidarietà

Un pozzo in Madagascar in memoria della nonna

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 19 dic 2018 11:22 ~ ultimo agg. 5 gen 11:46
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“Mia nonna è nata al mare e vicino al mare ha trascorso tutta la sua vita – racconta Massimo Lazzari, riccionese, da anni impegnato a sostenere l’associazione Aid4Mada –  Mia nonna il mare ce l’aveva anche nel nome. A me e alla mia famiglia è sembrato giusto ricordarla in questo modo. Da oggi il suo nome è su un pozzo in Madagascar e sarà visto ogni giorno dalle migliaia di persone che grazie ad Aid4Mada avranno per sempre l’acqua potabile”.

Aid4Mada è un’associazione no profit italiana che dal 2015 opera in Madagascar per migliorare le condizioni di vita della popolazione locale. Massimo entra in contatto con loro alcuni anni fa, prima come sostenitore, poi, nel 2017 entra insieme alla moglie nel consiglio direttivo e si impegna ancora più attivamente per portare avanti i numerosi progetti dell’associazione”.

“Nel 2018 abbiamo avviato un progetto scolastico che dà l’opportunità a 75 bambini di Tulear di frequentare la scuola pubblica, avere cibo tutti i giorni e vaccinazioni e sostegno medico-sanitario con regolarità. Inoltre in questi ultimi mesi abbiamo avviato anche il progetto L’acqua è vita, che consiste nella realizzazione di una rete di 50 pozzi per garantire l’accesso gratuito all’acqua potabile a diverse migliaia di abitanti di Tulear.

“A novembre sono stati completati i primi 10 pozzi e abbiamo pensato che il modo migliore per ricordare mia nonna, scomparsa due mesi fa, fosse quello di dedicare a lei uno di questi pozzi. La targa con il suo nome è stata applicata nel corso della cerimonia di inaugurazione tenutasi il 15 dicembre, e sapere che oggi tutte le persone che si recano al pozzo per rifornirsi di acqua potabile la vedono ci riempie di felicità ed emozione”.

Al momento Massimo e gli altri volontari di Aid4Mada sono impegnati nella raccolta fondi per i prossimi 10 pozzi, la cui costruzione è prevista per la primavera 2019.

“Il nostro obiettivo è aiutare a risolvere la grave crisi idrica che interessa Tulear, dove oggi meno del 20% della popolazione ha accesso all’acqua potabile e la disponibilità media pro-capite è di 7 litri al giorno, ben al di sotto dei 50 litri fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come limite minimo per la sopravvivenza. E questa situazione è destinata ad aggravarsi a causa dei cambiamenti climatici, che stanno rendendo sempre più arido tutto il Sud del Madagascar, così come tantissime altre aree del pianeta. Dobbiamo agire in fretta e per farlo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. I privati, le aziende, le istituzioni possono darci una mano a far sì che entro pochi anni tutti gli abitanti di Tulear possano avere accesso all’acqua potabile, e di conseguenza a cambiare concretamente la vita di diverse migliaia di persone. Insieme possiamo migliorare il Madagascar, un pozzo alla volta”.