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Con le telecamere di Sky

San Patrignano nella "terra di nessuno" a Rogoredo

In foto: un momento del reportage
un momento del reportage
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 20 dic 2018 11:32 ~ ultimo agg. 23 dic 16:38
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La comunità di San Patrignano è entrata nel bosco di Rogoredo per la diretta di Skytg24 tra i protagonisti della diretta speciale “le vie della coca”, sia come esperti del recupero e della prevenzione dalle dipendenze – spiegano dalla comunità – che come testimoni consapevoli del fenomeno e della sua evoluzione negli anni. L’Italia è il quarto paese in Europa per il consumo di cocaina.

“Il giornalista Carlo Imbimbo ci ha portati in strada con lui – raccontano dalla comunità – per raccontare come si vive quando è la dipendenza a tracciare la strada di una persona. Abbiamo accolto l’invito con un obiettivo: capire se si può fare qualcosa a Rogoredo, ed eventualmente, cosa. Una ‘terra di nessuno’ viene chiamata, invece è proprio qui l’errore, perché c’è qualcuno. Anzi, più di qualcuno. Ci sono persone che vivono lì, al freddo e nella sporcizia, strafatti. Uno di questi è Akmar, che ha vinto anche la ritrosìa alla telecamera pur di avere un contatto umano. A stento, con gli occhi semiaperti ci dice che il suo problema non è la droga. Forse la verità la dice il suo cappello, dove c’è scritto: “all you need is love”.

“La sensazione che mi ha lasciato quel luogo è una sensazione di lutto – afferma il responsabile comunicazione e prevenzione di San Patrignano Antonio Tinelli – È un luogo lastricato di morte e disperazione. Eppure, non è un mondo parallelo, non è qualcosa che non ci riguarda. La convinzione forte con la quale siamo tornati a casa è che quello di Rogoredo è un problema troppo grande perché una sola realtà possa farsene carico. Serve un’azione sinergica fra le istituzioni e tutte le associazioni che possono dare una mano. San Patrignano farà la sua parte, ma bisogna agire insieme. C’è un problema di permessi di soggiorno, assistenza sanitaria,  programma di disintossicazione in clinica, colloquio motivazionale, eventuale ingresso in struttura di recupero”.

“Le 26.000 persone che hanno ricominciato a vivere grazie a San Patrignano sono la prova che dalla droga si esce – concludono da San Patrignano – Però non vogliamo che questa sia una storia di Natale per intenerire i cuori di ci si accorge del problema droga una volta l’anno. San Patrignano vuole fare la sua parte, concretamente. Il nostro appello agli attori sociali è dialogare insieme per trovare una soluzione”.