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L'appello della Cisl

Infortuni sul lavoro in calo in provincia. Cisl preoccupata da tagli Governo

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 29 dic 2018 12:49
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Tra gennaio e ottobre le denunce di infortuni sul lavoro crescono in Emilia Romagna dello 0,3% passando dalle 71.476 del 2017 a 71.817. La provincia di Rimini è però in controtendenza: nello stesso periodo infatti le denunce sono calate di 41 unità (4.515 nel 2018 contro 4.556 nel 2017). Lo evidenzia la Cisl Romagna che stigmatizza però il Governo la cui manovra finanziaria ha ridimensionato i premi. “La riduzione generalizzata delle tariffe dei premi assicurativi INAIL – scrive Ciro Donnarumma, segretario regionale Cisl – per un ammontare che nel 2019 è valutabile in 410 milioni di euro, è iniqua e sconsiderata. Non serve un intervento a pioggia, bisogna invece utilizzare le risorse per incentivare quelle aziende che investono realmente in salute e sicurezza sul lavoro per migliorare le condizioni operative e ridurre infortuni e malattie professionali”. In Emilia Romagna il fenomeno infortunistico colpisce in particolare i più giovani (la classe d’età sino a 29 anni) e i più anziani (da 60 a 69 anni); sono in crescita gli infortuni che colpiscono i lavoratori e le lavoratori provenienti da altri Paesi (13.761 nel periodo gennaio-ottobre 2018 contro i 12.746 dello stesso periodo del 2017).
Gli infortuni con esito mortale tra gennaio e ottobre sono stati in Regione 98 contro i 103 dello stesso periodo del 2017. Positivo e in controtendenza rispetto a quello nazionale il dato delle malattie professionali: 5.367 tra gennaio e ottobre 2018 contro le 5.411 del 2017. “Un trend che lascia intravedere segnali incoraggianti, ma su cui bisogna fare molta attenzione – continua il sindacalista – perché potrebbe anche celare la scarsa propensione dei lavoratori a denunciare quelle che sono patologie di origine professionale, specie per il timore di perdere il lavoro in un periodo di crisi come quello che ha segnato gli ultimi anni”. “In questo, di certo, non aiuta l’atteggiamento restrittivo delle sedi INAIL in Emilia Romagna, con oltre l’80% delle richieste di malattia professionale respinte in prima istanza”.
Ora – continua Donnarumma – occorre una vera inversione di tendenza. Basta con tagli lineari ai premi che ricadrebbero indifferentemente sulle 311.000 aziende assicurate in Emilia Romagna, è una via già praticata in passato senza risultati apprezzabili”. “È opportuno che i 410 milioni del taglio (che diventeranno 525 nel 2020 e 600 nel 2021) vengano utilizzati per premiare quelle aziende che investono per la salute e sicurezza sul lavoro : ad esempio sostituendo macchine ed attrezzature pericolose, bonificando i manufatti in amianto ancora presenti nei numerosi capannoni della regione, migliorando l’ergonomia delle postazioni di lavoro, adattando gli ambienti di lavoro ad una popolazione lavorativa che sta rapidamente invecchiando, prevedendo una formazione utile e comprensibile a tutti, valorizzando la partecipazione dei lavoratori al miglioramento delle condizioni. Questa scelta è l’unica che potrebbe portare a miglioramenti reali e tangibili, con una vera discontinuità rispetto al passato”.