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Cerimonia di fine anno

Giannini: contrario alla candidatura dell'amico Cecchetto

In foto: il sindaco con Jacopo Villa
il sindaco con Jacopo Villa
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 11 minuti
dom 23 dic 2018 14:23 ~ ultimo agg. 24 dic 10:14
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Cerimonia degli auguri, ma anche occasione per un bilancio al termine di un mandato durato 10 anni, per il sindaco di Misano Stefano Giannini. Ieri sera appuntamento partecipato al teatro Astra. Premi e riconoscimenti per dipendenti pubblici andati in pensione nel 2018 e per sportivi misanesi che si sono contraddistinti nel corso dell’ultimo anno.

Il sindaco ha ringraziato la comunità cittadina per “la possibilità che gli ha dato di studiare e gli ha consentito di avere una vita familiare e sociale piena di soddisfazioni“. Ha ripercorso le azioni messe in campo per la cittadinanza, nonostante le difficoltà del periodo e ha menzionato le opere pubbliche realizzate: “la nuova strada dall’autodromo alla Statale e quella al Villaggio Argentina, l’ampliamento della scuola capoluogo, il nuovo campo di calcio in sintetico in via Platani, la piazza di Portoverde ed il ponte sul Conca, ben 5 centri di quartiere (Portoverde, Cella, Scacciano, Misano Monte, Santamonica),  una ventina di rotatorie fatte o in corso di progetto, come le due sulla SS16 in via Grotta ed ai Go Kart, l’importante via Simoncelli in corso di ultimazione“.

Riflettendo sul futuro ha detto di non volersi occupare di chi verrà dopo di lui, ma, a distanza, ha inviato un messaggio a distanza a Claudio Cecchetto: “Non c’è bisogno per saperlo che ce lo dica nelle trasmissioni televisive il mio amico Claudio Cecchetto  che Misano è bellissima ed è una città da amare.  Indubbiamente Cecchetto ci sta facendo una pubblicità positiva e ho letto sulla stampa nazionale sue belle parole su Misano e anche nei miei confronti ma gli ho spiegato, prima e dopo, la mia contrarietà alla sua candidatura, perché non è proprio il caso e non è il suo mestiere. Come gli ha detto in TV Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, amministrare un Comune oggi è un tantino complesso“.

Un richiamo importante anche sul tema dell’immigrazione: “l’odio sociale e razziale quando viene alimentato da chi dovrebbe invece avere compiti di sicurezza può essere pericoloso“.

Il discorso del sindaco Giannini

“Sono ormai al termine del mio servizio per la Comunità che mi ha visto nascere a poche decine di metri da qui. Comunità che mi ha consentito di studiare che mi ha consentito di avere una vita familiare e sociale piena di soddisfazioni. Comunità che mi ha visto svolgere una vita professionale intensa.

Poi un impegno politico e amministrativo che, anche per la stima ed il prestigio, e forse qualche capacità, che mi hanno riconosciuto altri Sindaci,  mi ha consentito negli ultimi  venti anni, in vari uffici e ruoli, di esercitare responsabilità importanti per un’area più vasta. Grandi sacrifici devo dire, anche a causa del mio carattere che mi porta ad adempiere le responsabilità che mi assumo fino in fondo, ma anche grande soddisfazioni interne.
E soprattutto sono grato alla mia comunità e ai suoi cittadini che mi hanno concesso di esercitare l’esercizio che è il più faticoso, quello con più responsabilità e con tanti sacrifici, ma con tanta soddisfazione interiore: la funzione di Sindaco del luogo che mi ha dato i natali.

Sono ormai 3500 giorni di amministrazione:  non è stato un periodo facile, anzi certamente il più difficile, dopo gli anni eroici del dopoguerra, a causa della lunga crisi economica e del conseguente impegno che lo Stato ha imposto al nostro come a tutti gli altri Comuni di partecipare al risanamento del paese. Impegno, occorre dirlo, che lo Stato centrale ha previsto particolarmente gravoso per gli Enti Locali, a volte dimenticando che è il Comune che fornisce la maggior parte dei servizi ai cittadini.
Senza sottovalutare il ruolo importante delle forze dell’ordine, militari e di sicurezza – qui presenti – che dipendono dallo Stato e costituiscono ancora un baluardo di benemerenza in confronto del quale i cittadini mostrano immutata fiducia, oggi soprattutto è il Comune l’Ente chiamato a svolgere i principali servizi a favore dei cittadini.
Si pensi alle strutture educative dell’infanzia che a Misano gravano in massima parte sul comune e rappresentano ¼ della sua spesa, ai servizi pubblici di manutenzione delle strade e del verde, alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti, all’illuminazione pubblica, al servizio idrico e di fognatura, ai servizi sociali, al sostegno dell’handicap, alle scuole, alla promozione dello sport, della cultura, del turismo. Tutti i giorni tutti i cittadini beneficiano in qualche misura di servizi approntati dal Comune. E sono servizi che a Misano e più in generale nella nostra Romagna funzionano bene a differenza di quello che troppo spesso si vede in altre parti d’Italia.
Ebbene sono fiero che, nonostante le gravi difficoltà della finanza locale, dovute come dicevamo alla congiuntura economica e soprattutto ai tagli operati da uno Stato (che ancora oggi, con una stravagante legge di bilancio, che sta per essere approvata in modo inaudito senza alcun esame parlamentare,  impiega in modo discutibile i denari di tutti, ma impone ai Comuni ulteriori sforzi per ridurre il disavanzo pubblico) dicevo sono fiero che la nostra amministrazione è stata in grado di mantenere alto il livello dei servizi ai cittadini:  gli interventi del Comune per il sociale, l’infanzia, la scuola, la cultura, il turismo, la manutenzione del verde e degli edifici pubblici, sono rimasti elevati, nonostante le complessive minori risorse di bilancio, grazie ad una maggiore efficienza dell’azione amministrativa. Oggi il Comune di Misano ha una spesa pro capite per garantire tutti i servizi minore di quella di 10 anni fa nonostante l’inflazione nel frattempo intervenuta.
Siamo stati poi uno dei pochi Comuni  che in questi anni difficili è stato in grado di mettere in campo rilevanti opere pubbliche, come il  lungomare verso sud e quello al Brasile, la nuova pista ciclabile verde del fiume Conca, la nuova strada dall’autodromo alla Statale e quella al Villaggio Argentina, l’ampliamento della scuola capoluogo, il nuovo campo di calcio in sintetico in via Platani, la piazza di Portoverde ed il ponte sul Conca, ben 5 centri di quartiere (Portoverde, Cella, Scacciano, Misano Monte, Santamonica),  una ventina di rotatorie fatte o in corso di progetto, come le due sulla SS16 in via Grotta ed ai Go Kart, l’importante via Simoncelli in corso di ultimazione. E siccome la legge dello Stato vietava ai Comuni di fare mutui, tutte queste opere sono state realizzate a costo zero per i cittadini, con accordi con i privati, finanziamenti Regionali, Fondi Europei, tanto è vero che, non potendo fare mutui, il debito comunale diviso pro capite tra i misanesi si è quasi dimezzato.

Dati positivi che testimoniano l’impegno disinteressato che hanno profuso tutti i miei collaboratori  di Giunta di questi anni, specie quelli degli ultimi  cinque; faccio poi un particolare riferimento alla lealtà e alla competenza di Fabrizio Piccioni  e ai preziosi e saggi consigli di Alvio Semprini; scusate queste eccezioni, che sono tutte personali e che non vogliono minimamente sminuire il grande e competente aiuto di Paolo,
Manuela e Maria Elena con cui abbiamo fatta veramente una grande e compatta squadra e  a cui va il mio plauso e la mia gratitudine. Un grazie doveroso ai Consiglieri comunali, con a capo Davide Siliquini, che per dieci anni  ci hanno sostenuto.

Ma un ringraziamento speciale lo devo a tutti i dipendenti pubblici per l’aiuto e l’impegno che hanno profuso in questi mesi. Vedete noi siamo il Comune che ha la spesa dei dipendenti, se si scorpora quella per le scuole dell’infanzia, più bassa di ogni altro Comune analogo; eppure, e lo dico con cognizione di causa, visto che la professione di avvocato  e l’attività amministrativa mi hanno portato a conoscere e a misurare tutti i comuni romagnoli, in rari casi ho visto un’efficienza migliore di Misano. Con tutti i limiti di agibilità che oggettivamente ha il pubblico, per le regole che deve seguire, debbo poi riconoscere alle posizioni di vertice dell’Amministrazione, che a Misano non hanno qualifica e stipendio dirigenziale ma, con un’indennità di circa 2 mila euro al mese, hanno una responsabilità personale del tutto identica ai dirigenti, che svolgono con un’abnegazione e uno spirito di servizio veramente encomiabile. Loro sanno che li ho sempre apprezzati, anche quando avevamo punti di vista diversi, e sempre li ho tutelati quando era necessario. E debbo dire che c’è andata bene. Si perché, questo lo dico, troppo spesso sia amministratori che funzionari, con questa strana smania italiana di trovare un colpevole ad ogni costo che poi  altro non è che  un capro espiatorio, sono chiamati a rispondere oggettivamente di questioni di cui anche con la massima diligenza non hanno il controllo e spesso vittime di processi mediatici che possono anche essere micidiali. Comunque ce la siamo cavata.

Non intendo occuparmi di chi potrà sostituirmi, neppure nel mio schieramento, come molti mi chiedono; né dare indicazioni precise sulle cose fare dopo di me: sarebbe sbagliatissimo; mi sono dimesso recentemente da un incarico politico di rilievo proprio per questo; ogni periodo ha i suoi frutti, ogni uomo ha il suo momento; un Sindaco che lascia ma pensa di mettere il cappello sulla successiva amministrazione commette un errore madornale perché rischia di condizionare  il futuro della città  sulla sua visione, che è ormai passata e piena delle scorie di quel che è stato. Sarebbe come mettere colesterolo nelle vene: si provoca arteriosclerosi, mentre invece una città deve andare avanti con freschezza. Prima ho fatto dei nomi ma solo perché sono stati leali e fattivi con me e sono i migliori amministratori comunali che abbiamo, ma la scelta non dipende solo da questo e soprattutto non dipende da me e soprattutto chiunque sia scelto dovrà prescindere dal mio punto di vista, perché solo così si va avanti e non si gira intorno.
Sono contento di alcune cose fatte in particolare, oltre all’attenzione nella spesa pubblica. Entro nel merito.
Il turismo ed il prestigio di Misano sono aumentati:
Misano in questi anni è cresciuto molto; ieri in un’assemblea con gli operatori del turismo riferivo i dati delle presenze alberghiere estive nel raffronto tra l’intera Riviera di Rimini che negli ultimi dieci anni ha tenuto ma in totale dal 2008 ha solo lo 0,9 di presenze alberghiere estive in più e Misano che, nettamente migliore Comune della provincia, nello stesso periodo è cresciuto quasi del 13%. Rimarcabile. E’ cresciuto perché la comunicazione e la notorietà che ci ha dato il Circuito Marco Simoncelli (ed in particolare il Gran Premio che, grazie all’impegno mio personale, lo rivendico, avremo ancora per gli anni futuri) ci ha fatto da traino. La crescita turistica  che abbiamo avuto dipende molto dal fatto che il MotoGp di Misano è cresciuto ed è diventato uno dei più prestigiosi del calendario ed è la massima manifestazione turistica italiana per presenze e centinaia di milioni di contatti televisivi e social internazionali.
Il nome è tutto in un contesto globalizzato. Se negli ultimi anni la Lacoste fabbrica scarpe di lusso modello “Misano”, se la Benelli fa una bici elettrica di lusso modello “Misano”, se l’Audi fa una vettura modello “Rosso Misano”, significa che Misano è diventato un brand. Recenti indagini demoscopiche lo confermano. E quando un turista viene a Misano trova operatori accoglienti e soprattutto un paese accogliente, sicuro, a misura di persona. Non c’è bisogno per saperlo che ce lo dica nelle trasmissioni televisive il mio amico Claudio Cecchetto  che Misano e bellissima ed è una città da amare.  Indubbiamente Cecchetto ci sta facendo una pubblicità positiva e ho letto sulla stampa nazionale sue belle parole su Misano e anche nei miei confronti ma gli ho spiegato, prima e dopo, la mia contrarietà alla sua candidatura, perché non è proprio il caso e non è il suo mestiere. Come gli ha detto in TV Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, amministrare un Comune oggi è un tantino complesso. Noi misanesi dovremmo sapere da soli quanto è apprezzata  Misano e come sia oggettivamente bella, unica nel panorama congestionato della Riviera, amata dai turisti che ci vengono e ci ritornano per questo, con ancora potenzialità di crescita. Dobbiamo crescere tutti noi nella consapevolezza di questo e soprattutto un po’ più di autostima e orgoglio misanese ci vorrebbe.
Ripeto: l’ho già raccontata questa storiella: ero all’autodromo di Valencia nel 2011 per l’ultima gara del campionato mondiale Motogp, assieme ad un riccionese, che spiegava orgoglioso all’interlocutore spagnolo: “Yo soy de Riccione”; ma l’altro “Riccione? donde està Riccione?” Massimo imbarazzo per un riccionese doc dover dire : “Riccione està cerca de Rimini”; ma l’altro: “Rimini? donde està Rimini?” ulteriore imbarazzo ma

fortunatamente c’ero io vicino: “Riccione està a dos Kilometros da Misano” . Finalmente lo spagnolo, ovviamente un patito di moto (eravamo in autodromo): “ah Misano, claro”.

Alcune sottolineature di cui sono particolarmente fiero:

L’ambiente di Misano è stato più tutelato:
E’ sempre stata una mia consapevolezza: ogni territorio deve valorizzare le sue peculiarità.
Come era necessario valorizzare di più l’autodromo ed il Motogp allo stesso modo dobbiamo valorizzare le peculiarità ambientali di Misano rispetto agli altri Comuni costieri.
Abbiamo aderito al Patto Europeo dei Sindaci per l’attuazione del protocollo di Kyoto ed abbiamo redatto un piano per l’ambiente e l’energia sostenibile:
Come azioni conseguenti abbiamo realizzato e stiamo realizzando, oltre alla pista del Conca, altri 15 km di ciclabili per migliorare la mobilità dolce e l’integrazione tra costa ed entroterra, tutti eseguiti con finanziamenti di terzi e costi zero per il comune; per i rifiuti, con il passaggio al più equo sitema di tariffazione puntuale, negli ultimi due mesi abbiamo superato l’80% di differenziata, miglior risultato fra i comuni balneari italiani, riducendo le tariffe; abbiamo aggiudicato con la procedura del projet financing e zero investimento per il comune ed entro il 2019 sarà completato, l’integrale sostituzione con la tecnologia LED dei quasi 6 mila punti di luce pubblica di Misano, con un risparmio del 75% di energia e del 20% del costo annuo di consumo e manutenzione per il Comune; sono in corso i lavori di miglioramento termico del palazzetto dello sport con la modalità projet financing e un finanziamento regionale e quindi costo zero per il Comune; stiamo predisponendo un nuovo Piano urbanistico generale che sarà a crescita edilizia quasi zero e comunque senza nuovi comparti di espansione residenziale;
Entro l’estate partirà a Misano un imponente piano di forestazione che riguarderà la Greppa, il Conca e l’Agina, finanziato da società Autostrade.
Tutte queste attività ci consentono ogni anno di ottenere la bandiera blu d’Europa per la spiaggia, la bandiera Verde dell’associazione dei pediatri e da ultimo la Bandiera gialla dei Comuni ciclabili. Sono tutte certificazioni di qualità che testimoniano la nostra impronta ambientale.

La sicurezza stradale è migliorata:
ci sono dei drammi che succedono sulle strade del comune che ti pesano se hai la responsabilità della sicurezza della circolazione:  per questo abbiamo cambiato la viabilità nella zona dei Go kart e del Polo Commerciale. Nonostante le critiche Anas mi ha confermato che il tratto che era tra i più incidentati della Regione ha registrato in due anni zero incidenti di rilevo. Li abbiamo progettato d’intesa con Anas una nuova rotatoria che sarà realizzata nel 2019 con fondi Anas. Sempre nei prossimi mesi verrà realizzata, con fondi privati, la rotatoria Via Grotta / Statale adriatica. Nel 2019 partiranno i lavori della bretella che congiungerà la Via Tavoleto dal Villaggio Argentina al Casello Autostradale di Riccione. In questi anni abbiamo realizzato, tra grandi e piccole, 20 rotatorie, che assieme alle ciclabili, ad una viabilità più idonea,  al controllo della velocita con autovelox hanno quasi dimezzato i numeri dei sinistri a Misano. Da quasi 100 all’anno a circa 50.

Siamo a Natale ma una nota politica me la concedo, proprio perché è Natale e perché nel 2018 è il 70° della nostra Costituzione e della Carta dei diritti dell’uomo. Natale celebra la nascita in una grotta di un bambino che si trovava a Betlemme da forestiero. Il tema dell’immigrazione è un tema complesso, un fenomeno che deriva dalla miseria e dalla guerre; noi italiani, come migranti,  lo abbiamo passato solo pochi decenni fa. La mia famiglia ha avuto molti migranti. Personalmente sono andato a scuola da Don Oreste Benzi che per i suoi insegnamenti sull’attenzione al prossimo è stato fatto beato. Ho compreso Angela Merkel quando, con le lacrime, ad una bambina siriana che gli raccontava i drammi della sua famiglia,  disse: “però non possiamo accogliervi tutti”;  ho compreso l’ex ministro Minniti, un uomo attento ai diritti dell’uomo, che però ha dovuto mettere in atto strategie determinate nei confronti delle ONG, per lo stesso principio, “non li possiamo accogliere tutti”. Il realismo politico comporta scelte doverose, la sicurezza pubblica e le possibilità concrete comportano atteggiamenti di rigore. Però c’è un linguaggio che va moderato, affinché chi ha responsabilità politiche non alimenti sentimenti razzisti. Se la Costituzione italiana dice che  “lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche come  garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo e dice  che tutti siamo uguali senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Se la Carta dei diritti dell’Uomo sottoscritta dall’Italia, dice che “tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza, che ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale,  e che nessun individuo può essere sottoposto a trattamenti crudeli, inumani o degradanti e che altrimenti ha diritto di cercare asilo in altri paesi se subisce persecuzioni”. Se queste leggi che sono alla base della nostra democrazia dicono queste cose, reputo fortemente sbagliato e sconveniente che chi ha cariche  politiche importanti speculi, per tornaconto elettorale, su questi drammi, che decenni fa furono i drammi degli italiani non solo al Sud. Non solo lo reputo sbagliato, lo reputo anche pericoloso, specie se lo si fa quotidianamente usando i nuovi strumenti di comunicazione social ove si leggono cose da rabbrividire. L’odio sociale e razziale quando viene alimentato da chi dovrebbe invece avere compiti di sicurezza può essere pericoloso.

Pertanto come ho fatto ogni anno, colgo proprio questa occasione del prossimo Natale per auspicare che ognuno di noi abbia attenzione per chi in questo momento si trova in difficoltà. Credo  che sia importante mantenere in questi periodi quella coesione sociale che ha sempre contraddistinto la nostra Comunità nazionale, affinché non prevalgano quei segnali, tipici dei momenti di difficoltà sociale ed economica, di insofferenza, di esasperata amarezza, di incattivimento, di demagogia, segnali  spesso alimentati irresponsabilmente dai media televisivi e dai social che  lasciano trasparire una morbosa attenzione verso quello che di peggio emerge nel nostro paese. Invece ci vorrebbe una maggiore testimonianza di valori positivi, quelli dell’attenzione, del dono gratuito verso gli altri, di coesione, di unità di intenti.

L’augurio che faccio pertanto a Voi tutti è, prima di tutto, quello di vivere  questo periodo Natalizio  in serenità, in particolare assieme alle persone che vi stanno più a cuore, con i parenti, con i vicini, con gli amici; ma un ulteriore augurio che faccio a Voi tutti ed a me stesso  è anche quello di vivere  questo periodo come serena riscoperta della gratuita attenzione verso le persone, certamente e prima di tutto verso quelle a noi più  vicine, ma anche verso tutti gli altri che con noi condividono la comune ed uguale natura umana, indipendentemente dalla loro razza, dal loro censo, dalla loro salute, anzi con particolare attenzione per chi passa momenti difficili nel mondo ed oggi sono tanti.