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SICUREZZA NEI LOCALI

Giro di vite sulla sicurezza. Indino: "Alcuni riconsegneranno le licenze"

In foto: la zona dei locali del Marano
la zona dei locali del Marano
di Serena Saporito   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 14 dic 2018 08:17 ~ ultimo agg. 19:34
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Il questore di Rimini Maurizio Improta ha incontrato i gestori dei locali riminesi per parlare di ulteriori misure di sicurezza da mettere in campo, a seguito della tragedia di Corinaldo. Il rispetto della capienza è un punto su cui non si trascende: questo il messaggio arrivato forte e chiaro dall’incontro.

Capienza da calcolare sulla base dei metri quadrati e della presenza delle uscite di sicurezza. Un indice di affollamento ammissibile nei locali pubblici che in Italia è già tra i più stringenti in Europa. Per garantirne il rispetto, ad esempio, d’ora in poi sarà previsto l’impiego del solo biglietto unico per l’ingresso, senza la possibilità di usare tessere a ingressi multipli. Il numero del personale addetto alla sicurezza, poi, dovrà essere incrementato in alcuni locali, ha detto il questore. E questi dovranno indossare gilet gialli per essere più facilmente individuabili.

“La sicurezza viene al primo posto e ci adegueremo”, spiega il presidente del Silb Gianni Indino. “Stiamo anche pensando di fare degli incontri nelle scuole, con dei dj e con la commissione di vigilanza, che spieghino ai ragazzi l’importanza di attenersi alle indicazioni date all’interno dei locali dal personale impiegato per la sicurezza”. Per il presidente di Confcommercio, però, la constatazione inevitabile è che non tutti saranno in grado di stare al passo con le nuove misure. “Ci sarà un aumento sconsiderato dei costi. Non so sinceramente quanti locali resteranno aperti. Io so già che locali molto famosi, di cui ora non faccio i nomi, riconsegneranno le licenze”.

I controlli sul rispetto delle norme di sicurezza intanto sono già scattati. Verifiche sono state effettuate all’Altromondo e al Jolly di Novafeltria.

A norma era la discoteca di Corinaldo dove hanno perso la vita sei persone. Quel che è mancato, in quel caso, è stato il buon senso secondo Indino. “In 70 anni nei nostri locali, sulla nostra riviera, nella nostra Emilia Romagna, non è mai accaduto nulla. Stiamo parlando di una tragedia in un locale a norma, dove il dramma si è verificato per una colpa umana. Non perchè i ragazzi volessero uscire, scappare, ma perchè la gente voleva entrare. Volevano prendere i posti in prima fila per vedere il loro idolo Sfera Ebbasta. Non so come sia accaduto, ma lì sono mancati addetti attenti che impedissero quello che è successo”.