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Il sostegno al reddito

Reddito Solidarietà a 919 famiglie riminesi

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 21 nov 2018 16:38 ~ ultimo agg. 18:15
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Da settembre 2017 a novembre 2018, sono stati 919 i nuclei famigliari della provincia di Rimini a cui è stato concesso il Reddito di Solidarietà. Altre 1.163 sono le domande in corso di valutazione all’Inps. 622 invece quelle respinte. Sono i numeri diffusi oggi in Regione e relativi alla misura istituita in Emilia Romagna dal novembre 2016 e che, dal luglio scorso, si integra con l’analoga misura nazionale del Reddito di inclusione. Si tratta di un sostegno mensile (che va dai 300 euro di una persona sola ai 900 per le famiglie numerose) destinato a chi versa in gravi difficoltà economiche e accetta di entrare in un percorso di reinserimento sociale e lavorativo. Lo si può avere per una durata massima di 18 mesi e tra i requisiti c’è quello di un Isee annuo non superiore ai 6mila euro.
Per il Res, la Giunta regionale ha stanziato quasi 70 milioni di euro per il biennio 2018-2019.

Alcuni dettagli

I destinatari del contributo
C’è chi da anni ha perso il lavoro e non riesce a ritrovarlo perché troppo avanti con l’età,donne costrette a licenziarsi per accudire i propri figli e che faticano a rientrare nel mondo del lavoro; chi, pur lavorando, non riesce a mantenere la propria famiglia e chi, ancora, ha alle spalle un passato di emarginazione dal quale vorrebbe emergere. Sono alcune delle storie più comuni tra le persone che versano in condizione di povertà accertata e hanno diritto al Reddito di solidarietà.

I nuclei che usufruiscono del Res sono composti da una sola persona nel 41,3% dei casi; oltre Il 60% di coloro che fanno richiesta ha più di 45 anni, e di questi più del 53% ne ha dai 56 in su. A fare domanda per ricevere il contributo previsto dalla misura regionale sono donne nel 56% dei casi e uomini nel 44%.

Inoltre, per oltre 2 mila beneficiari del Res (2.304) sono state attivate, in collaborazione con i Servizi territoriali per il Lavoro, misure di inclusione socio-lavorativa (orientamento, formazione, tirocini) previste e finanziate dalla Legge regionale 14 del 2015 che mira all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità. Si è dunque creato un circuito virtuoso tra Reddito di solidarietà e inclusione lavorativa, che rafforza il versante attivo del contrasto alla povertà.

I numeri del RES: tutti i territori attivi contro la povertà

Da settembre 2017 al 15 novembre 2018 le domande inoltrate dai cittadini ai Servizi sociali del proprio Comune di residenza per ricevere il Reddito di solidarietà sono state complessivamente 33.863; di queste richieste, oltre 13.000 sono al vaglio dell’Inps per una verifica dei requisiti necessari, così come prevede l’iter di assegnazione del contributo.

I nuclei familiari già ammessi al contributo sono 10.546 (su un numero complessivo di nuclei residenti che in Emilia-Romagna arriva a 1.997.372),dei quali6.342ricevono la prima misura regionale (domande antecedenti alle nuove norme e all’integrazione col Rei)e4.204usufruiscono del contributo unitario Res + Rei. Le domande respinte sono state 10.281, per mancanza dei requisiti.

A livello territoriale, nella provincia di Bologna i nuclei familiari ad aver già ottenuto il Res sono stati 2.355, in quella di Modena 1.651, Reggio Emilia 1.129, Ferrara 1.070, Parma 1.066, Ravenna 1.006, Forlì-Cesena 829 e Piacenza 521.