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Inceneritore Raibano

Raibano. I risultati dello studio: valori conformi ma diminuire numero inceneritori

In foto: l'inceneritore di Raibano
l'inceneritore di Raibano
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 25 nov 2018 09:59 ~ ultimo agg. 17:01
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Nei giorni scorsi le associazioni ambientaliste erano tornate a sollecitare le amministrazioni di Riccione e Coriano a divulgare gli esiti dello studio commissionato all’Università UniMoRe in merito agli impatti ambientali dell’inceneritore di Raibano. “La pratica del rinvio continuo – si leggeva in un comunicato – operata da entrambe le Amministrazioni, non fa onore nè
ai propri proclami elettorali sulla gestione dei rifiuti, nè tanto meno alle casse pubbliche di
corianesi e riccionesi, dalle quali da 2 anni sono già uscirti 72mila euro complessivi per l’ingaggio
dell’Università Unimore di Modena/Reggio“. La lunga attesa finirà giovedì 29 novembre quando in consiglio comunale a Coriano verrà presentato lo studio con un ordine del giorno che prevede da parte del Sindaco Domenca Spinelli l’impegno a presentarlo in tutte le sedi istituzionali e alle associazioni ambientaliste, la richiesta dell’aggiornamento dei limiti di emissione e l’aggiornamento dei prodotti da monitorare in materia di incenerimento dei rifiuti.

Un breve riassunto

Quello di Raibano, attivo dal 1979, è l’ unico impianto che brucia i rifiuti urbani e assimilati agli urbani indifferenziati della Provincia di Rimini. Dal 2016 la Regione attraverso il Piano Regionale dei Rifiuti pianifica la Gestione dei Rifiuti dell’intera Emilia Romagna: l’inceneritore è autorizzato dall’Agenzia Regionale Protezione Ambiente (ARPA).

Il Comune di Coriano dal 2013 è stato coinvolto per contribuire alla redazione e miglioramento del Piano e insieme a quello di Parma ha sottoscritto una Proposta di miglioramento predisposta dal Comune di Forlì che prevedeva al massimo 4 impianti sparsi nel territorio Regionale (rispetto agli otto previsti). Proposta però bocciata.

E si arriva così allo studio commissionato ad UniMoRe da parte dei comuni di Coriano e Riccione nel 2016 (per entrambi un esborso di 36mila euro). L’obiettivo è quello di valutare i punti di forza e di debolezza che caratterizzano l’intero ciclo di vita dei rifiuti, da quando vengono prodotti fino allo smaltimento. Per realizzarlo sono stati effettuati anche monitoraggi aggiuntivi su inquinanti presenti in aria, acqua e terreno con Centraline poste nei pressi della Scuola materna di Sant’Andrea in Besanigo (nel luglio 2017).

Gli esiti dello studio

I risultati dello studio hanno accertato, in primis, che le emissioni dell’inceneritore sono conformi ai limiti imposti dalla normativa con una quantità giornaliera di metalli pesanti che non vengono intercettati dagli impianti di filtraggio. I ricercatori, prendendo in esame lo stesso modello utilizzato dalla Regione, hanno però concluso che è ambientalmente più conveniente ridurre il numero di inceneritori. Ora, anticipa l’amministrazione di Coriano, i risultati saranno presentati alla Regione con l’obiettivo di insistere sulla riduzione degli inceneritori anche alla luce delle nuove Direttive europee orientate al recupero di materia piuttosto che al recupero di energia.

Tutto lo studio verrà pubblicato on line sul sito del Comune, nella sezione “Ambiente “ come già in precedenza fatto per le prime 2 fasi dello studio.

Le dichiarazioni del sindaco Domenica Spinelli

Per la nostra amministrazione e per la mia squadra questo non è né un punto di arrivo né di partenza, ma un punto intermedio fondamentale di un cammino iniziato già dal 2012 con impegno e costanza. Dopo 40 anni di immobilismo delle amministrazioni che ci hanno preceduto, alle quali si deve la responsabilità della realizzazione dell’impianto, stiamo costruendo un percorso fondato su aspetti tecnici e valutazioni politiche salde. Siamo istituzione ed in quanto tale responsabili innanzitutto verso i 10500 cittadini che rappresentiamo.