Indietro
menu
Bilancio alternativo

Lunedì l'on. Marattin del PD presenta la contromanovra di bilancio

In foto: Luigi Marattin
Luigi Marattin
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 3 nov 2018 11:47
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Il PD Rimini aderisce alla campagna di assemblee “Noi ci siamo, costruire l’alternativa, per l’Italia”, un confronto con la cittadinanza e le associazioni di categoria con la partecipazione di parlamentari, consiglieri e dirigenti regionali, amministratori locali, sul futuro dell’Italia e sulle proposte alternative a quelle del governo giallo-verde. Lunedì alle 17.30 nella sala Marvelli di via Dario Campana a Rimini, sarà presentata la proposta alternativa del Partito Democratico all’attuale legge di bilancio. Ospite l’On. Luigi Marattin, Capogruppo del PD in Commissione Bilancio della Camera.

. La nota stampa firmata da Giorgia Bellucci, Responsabile Organizzazione PD provinciale

Lunedì 5 novembre 2018 alle ore 17.30 presso la sala Marvelli in Via Dario Campana, 64 Rimini (sede Provincia di Rimini) sarà presentata la proposta alternativa del Partito Democratico all’attuale legge di bilancio.

Il PD Rimini aderisce alla campagna di assemblee “NOI CI SIAMO, costruire l’alternativa, per l’Italia”, un confronto con la cittadinanza e le associazioni di categoria con la partecipazione di parlamentari, consiglieri e dirigenti regionali, amministratori locali, sul futuro dell’Italia e sulle proposte alternative a quelle del governo giallo-verde.

Ospite della serata sarà l’On. Luigi Marattin, Capogruppo del PD in Commissione Bilancio della Camera, che presenterà la proposta di legge di bilancio alternativa, “la Contromanovra”, messa a punto dal gruppo di esperti capitanati dall’ex ministro Pier Carlo Padoan, con la collaborazione di Tommaso Nannicini, Antonio Misiani, Marco Leonardi e Luigi Marattin.

Due sono i capisaldi per una proposta concreta con coperture realistiche: equità e crescita. Le priorità sono il lavoro, i giovani, le famiglie con figli, la lotta alla povertà, casa, investimenti e fisco.

Gli italiani devono comprendere e giudicare il nostro operato in base a quello che da oggi in poi proponiamo, senza parlare del passato. Il governo italiano non ha una visione di crescita per il paese; oggi la sinistra ha il compito di riaccendere il sogno e la speranza contro il governo del no, una maggioranza che fa opposizione a sé stessa. Siamo in presenza di un’alleanza che cerca di mediare su tutto pur di rimanere incollata a quelle poltrone, tradendo così i suoi elettori. Lo vediamo al nord come al sud: la Tap, la Tav, i condoni (quello fiscale e quello di Ischia), senza contare le promesse elettorali che manderanno gambe all’aria l’intero sistema paese, tutto a discapito del futuro dei giovani e delle famiglie.

In 5 mesi di governo giallo-verde abbiamo sentito infiniti annunci, molti smentiti dopo poche ore, e attacchi continui a chi sta tutelando il nostro paese in Europa e nel mondo. In un clima di campagna elettorale permanente l’unico obiettivo non è più il bene degli italiani ma aumentare il consenso in vista delle prossime elezioni amministrative ed Europee, e se le cose vanno male non c’è più il Partito Democratico da attaccare come il vicepresidente Di Maio sta tentando di fare in questi giorni; accusando il governo precedente della stagnazione economica dell’ultimo trimestre, pura follia.

Stanno arrivando i primi provvedimenti: il decreto dignità, il decreto sicurezza, il decreto Genova per citare i più discussi.

Il primo dei tre è nato sicuramente con il nome sbagliato, poiché ha portato ad un decremento delle assunzioni di 40 mila unità già nel mese di agosto. E le previsioni parlano addirittura di una riduzione delle assunzioni del 20 per cento rispetto all’anno scorso. I contratti a tempo indeterminato non crescono e il mix con la flat tax ha reso più conveniente il lavoro autonomo rispetto a quello dipendente. I buoni propositi sono stati traditi, il lavoro non si crea per decreto, ma come dimostrato si può distruggere.

II decreto Genova approvato qualche giorno fa alla Camera, è un’accozzaglia di favori politici che non ha come obiettivo la ricostruzione del ponte Morandi e gli aiuti alla città ma contiene bensì il più grande condono mai fatto prima in Italia (28 mila abitazioni solo ad Ischia nel collegio elettorale del vicepresidente Lugi Di Maio) e l’aumento di 20 volte dei limiti alla concentrazione di idrocarburi tossici presenti nei fanghi che possono essere sversati in campi agricoli. Alla faccia degli ambientalisti.

Sono iniziate le sforbiciate per reperire risorse per il reddito di cittadinanza e quota 100. Uno tra tutti, il taglio all’istruzione per 29 milioni di euro.

Invece di aumentare gli investimenti e le risorse nei settori strategici per la crescita, stanno tagliano la “spesa buona” creando un cortocircuito. Usciranno dalle scuole un minor numero di profili specializzati che il mondo del lavoro richiede (attualmente sono 500 mila le offerte di lavoro specializzato che non trovano risposta), favorendo la fuga di cervelli.

Di fronte a questo scenario politico e alla deriva a cui questo governo ci sta portando, la sinistra non può più restare a guardare; il Paese ha bisogno di un’opposizione vera, dura e alternativa.