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giovedì 28 marzo 2024
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Il freddo ancora non si vede

La lunga estate di San Martino

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 10 nov 2018 11:22 ~ ultimo agg. 12:10
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Nel contesto di un novembre che è cominciato all’insegna del clima mite, sulla Romagna anche il fine settimana dell’ “Estate di San Martino” si presenta con meteo variabile ma senza precipitazioni, la possibilità di foschie e temperature ancora sopra la media del periodo.  Le previsioni dell’Aeronautica Militare.

Così spiega la situazione attuale l’approfondimento di Roberto Nanni sul sito Meteoroby:

Con l’Estate di San Martino si apre un periodo piuttosto mite per il periodo, in un contesto metereologico ancora moderatamente perturbato limitato alle nostre estreme regioni occidentali e che andrà ad esaurirsi nel corso di Domenica sotto forma di precipitazioni a tratti moderate nelle zone pedemontane centrali del nostro settentrione.

Difatti le prossime perturbazioni la numero 4 e successivamente la 5 del mese di Novembre, non riusciranno a penetrare il campo anticiclonico che va strutturandosi dominando parte del nostro continente europeo, il quale con un contributo di un promontorio nord africano alle medie quote ed allungandosi sino alla Groenlandia porta i suoi massimi sul bassopiano sarmatico, facendo registrare delle temperature di tutto rispetto sino alla repubblica finlandese con minime positive anche di 10 gradi sopra media, là dove comunemente in questo periodo dovrebbero essere sotto zero.

Conseguentemente a quanto detto le ondulazioni stratosferiche rallentando, freneranno la naturale espansione verso levante della saccatura Atlantica, che così sarà costretta a scendere di latitudine occupando la porzione più meridionale del nostro comparto, analoga sarà la configurazione sul versante opposto quello dell’Europa medio-orientale dove entrambi vedranno un contributo termo-igrometrico più freddo. D’altra parte la figura antagonista che si verrà a creare sul bacino del Mediterraneo sarà un blocco ad omega, riconosciuto propio dall’aspetto sinottico delineatosi.

Tra i più tenaci da smontare l’anticiclone di blocco porta condizioni stabili e durature, dove il differenziale di gradiente termico e quello della ventilazione nella bassa troposfera rimarranno piuttosto contenute, quindi le giornate che si susseguiranno non necessariamente saranno associate a cieli sereni, ma tutt’altro il mancato ricambio d’aria, la scarsità di piogge e la bassa escursione termica, faciliteranno la condensazione di nubi basse agevolandone i processi d’inversione termica al suolo che stanno alla base della diffusione di nebbie e foschie dense, con un conseguente peggioramento della qualità dell’aria dovuta alla sospensione d’inquinanti addensati maggiormente in prossimità dei centri urbani.