Indietro
menu
Raibano, le domande del M5S

Inceneritore. M5S: che fine ha fatto lo studio sulle diossine?

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 14 nov 2018 08:54
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Il Movimento 5 Stelle di Riccione, in una nota firmata dal consigliere Stefania Carbonari, si chiede che fine abbia fatto lo studio commissionato dal comune di Riccione alla Università Unimore di Modena per indagare gli impatti ambientali dell’inceneritore di Raibano nei terreni, nelle acque e nell’aria. Uno studio commissionato nel 2016 e costato 36mila euro che, ricorda il Movimento, era il primo obiettivo del documento green sulla gestione dei rifiuti proposto nel 2014 da una decina di gruppi ed associazioni ambientaliste del territorio e approvato in modo unanime in Consiglio Comunale. Dopo due anni di silenzio, l’amministrazione rispondendo ad una interrogazione pentastellata aveva annunciato l’arrivo dei risultati definitivi per il mese di giugno e poi il mese seguente aveva spiegato che era in corso un’analisi all’interno dei gruppi di maggioranza. “Ma dopo 5 mesi non se ne vede traccia” attacca il Movimento. “Amnesie, difficoltà di apprendimento e letargia di massa in maggioranza? – prosegue polemicamente la nota – O semplicemente quella insostenibile voglia di scarsa trasparenza pubblica e reale volontà di coinvolgimento dei cittadini tanto care all’Amministrazione Tosi?”. “Da considerare infine – conclude il Movimento – che in regione la Giunta PD ha adottato una delibera che ha stabilito un aumento di 132.000 tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati ben il 15% in più quindi rispetto alle previsioni. Quindi più rifiuti da incenerire altrimenti le loro multiutility come fanno ad “ingrassare?”.


La nota stampa del Movimento 5 Stelle

Verrebbe da chiamarlo lo “Studio fantasma” per il mistero che lo accompagna, se non fosse che i soldi dei riccionesi (36mila Euro ), sono realmente usciti dalla casse pubbliche nel 2016, quando unitamente al comune di Coriano (che ha speso altrettanto), Riccione ha affidato l’incarico ufficiale all’Università Unimore di Modena per indagare gli impatti ambientali dell’inceneritore di Raibano nei terreni, nelle acque e nell’aria.
Uno Studio di analisi diossine, metalli, polveri ultrafini ed inquinanti vari, previsto come primo obiettivo dal documento green sulla gestione dei rifiuti proposto nel 2014 da una decina di gruppi ed associazioni ambientaliste del territorio, ed approvato, nello stesso anno, in modo unanime da tutte le forze politiche (M5S compreso) presenti in Consiglio Comunale.
Uno Studio avvolto da silenzio tombale per due lunghi anni, che non ha visto neppure partire l’istituzione del Tavolo Ambiente promesso alle associazioni dal Sindaco Renata Tosi durante la campagna elettorale.
Finchè a marzo scorso, a seguito di nostra interrogazione consigliare, l’Assessore Ambiente Lea Ermeti rispose che entro giugno 2018 era attesa la consegna dei risultati definitivi da parte dei Ricercatori Unimore. Parole, parole, parole.
Al grido de “i risultati ci sono e li stiamo studiando nei gruppi di maggioranza” ci pensò poi il Sindaco Tosi in persona nel consiglio comunale del 19 luglio scorso a “rassicurare” i Riccionesi, ma dopo questi ulteriori 5 mesi, non si vede traccia di nulla.
Come mai? “Amnesie”, difficoltà di “apprendimento” e letargia di massa in maggioranza? O semplicemente quella insostenibile voglia di scarsa trasparenza pubblica e reale volontà di coinvolgimento dei cittadini tanto care all’Amministrazione Tosi?
E’ alquanto surreale ascoltare il Sindaco Renata Tosi promettere ripetutamente in incontri pubblici, Consigli Comunali, riunioni varie di quartiere che l’Amministrazione andrà avanti nello Studio Unimore anche per le altre due fasi successive (nonché affiancherà ad esso uno studio epidemiologico degli impatti dell’inceneritore sulla salute umana dei Riccionesi) e non riesce neppure a divulgare un solo dato scientifico di quanto monitorato dei Laboratori Unimore, a costo dei Riccionesi.
Da considerare infine che in regione la Giunta PD ha adottato una delibera che ha stabilito un aumento di 132 000 tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati ben il 15 per cento in più quindi rispetto alle previsioni. Quindi più rifiuti da incenerire altrimenti le loro multiutility come fanno ad “ingrassare“?
E noi ma soprattutto i nostri bimbi che facciamo giocare all’aria aperta respirano….cosa di preciso??
Gruppo Consigliare
M5S Riccione
Stefania Carbonari