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il parco degli Olivetani

Inaugurato parco degli Olivetani: ingresso verde alla città

In foto: il sindaco, la giunta e i progettisti
il sindaco, la giunta e i progettisti
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 17 nov 2018 13:53 ~ ultimo agg. 18 nov 17:14
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Un parco di circa 3 ettari e mezzo con 2.160 nuove piante, un’area giochi inclusiva affacciata sulla pista ciclabile, uno sgambatoio per cani e un piccolo sentiero. Giunta al completo questa mattina al parco degli Olivetani di Riccione per l’inaugurazione dell’area verde, che si estende tra il rio Melo, il vecchio cimitero, via Einaudi e la nuova scuola media Geo Cenci. L’idea dei progettisti è stata quella di mantenere l’aspetto il più naturale possibile, a semi cerchio, con delle dune che diano l’idea di un luogo aperto, ma allo stesso tempo protetto. Le essenze utilizzate sono per lo più autoctone, a partire dai pini che sono un po’ la pianta simbolo di Riccione, ma ci sono anche alcune piante esotiche dai colori intensi.

Sono felice di questa inaugurazione – spiega il sindaco Renata Tosiè una delle prime opere la cui progettazione è partita con la mia amministrazione, e il fatto che sia un parco mi fa molto piacere. E’ un luogo che restituiamo alla città, ma speriamo anche che possa essere una bella opportunità per i nostri turisti, che usciti dall’autostrada saranno accolti da questo grande spazio verde“.

Abbiamo cercato – spiega l’architetto progettista Simone Contadinidi creare uno spazio che le persone possano godersi come preferiscono, con poche ma essenziali infrastrutture, come il parco giochi inclusivo e lo sgambataio. E’ un luogo multifunzionale. Anche le dune naturali rappresentano una sorta di ingresso“.

Abbiamo rispettato l’area fluviale ma dando nuova vitalità ad un luogo che rischiava il degrado – aggiunge l’agronomo Giovanni Moretti – abbiamo scelto piante tipiche delle nostre zone, inserendo qualche essenza esotica.”.

Dagli stessi progettisti una risposta anche al dibattito sul bosco dei ciliegi, che sorge in prossimità dello sgambatoio. “Quando abbiamo preso in mano il progetto del parco c’erano cinquanta ciliegi, ora ce ne sono 37. Cinque o sei delle piante che sono state tolte erano secche