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Una misura che fa discutere

Imu sugli ombrelloni. La politica si mobilita

In foto: Nubi sugli stabilimenti balneari
Nubi sugli stabilimenti balneari
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 8 nov 2018 14:50 ~ ultimo agg. 9 nov 08:35
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“Chiederò immediatamente un incontro alla Direzione regionale dell’Agenzia delle entrate per capire il perché di questa riscossione”. Lo annuncia l’assessore regionale a Turismo e commercio, Andrea Corsini, dopo la notizia che è stato chiesto agli operatori balneari di Rimini il pagamento dell’Imu anche per gli ombrelloni.

“Sembra una situazione anomala e davvero strana – sottolinea l’assessore – che, almeno all’apparenza, non ha alcuna giustificazione visto, peraltro, che si paga solo a Rimini. Questa riscossione non va nella direzione intrapresa dalla Regione e dai territori, quella di investire nel turismo, comparto fondamentale per la crescita dell’economia regionale, in collaborazione con gli operatori privati. Basti pensare ai 20 milioni di euro che abbiamo deciso di stanziare proprio per la riqualificazione degli spazi urbani nelle città costiere e degli stessi stabilimenti balneari”.

Sul tema il deputato di Forza Italia, Galeazzo Bignami, intende presentare un question time in Commissione Finanze della quale è componente per chiedere “se quanto richiesto dall’Agenzia delle Entrate contrasti dal punto di vista normativo e giuridico con quanto stabilito dai principi dell’UE sulla definizione di beni materiali immobili” e quali iniziative “intenda attivare per evitare di penalizzare in questo modo gli operatori del settore balneare”.

“Secondo l’Agenzia – spiega Bignami gli ombrelloni rappresentano la vera area commerciale delle spiagge, che produce reddito per i concessionari. I titolari degli stabilimenti balneari, con l’accatastamento delle spiagge, hanno invece conteggiato, stante le linee guida nazionali, le cabine e gli altri manufatti fissi, appunto immobili”.

“L’Agenzia delle Entrate di Rimini sarebbe l’unica in Italia a pretendere simile pagamento – prosegue Bignami ma non è logico inserire gli ombrelloni tra i beni accatastabili in quanto vengono rimossi una volta terminata la stagione balneare. Una situazione che rappresenta una evidente disparità di trattamento, non solo con il resto dell’Italia, ma anche con gli stabilimenti balneari presenti nel Pesarese, nel Forlivese e nel Ravennate”. Bignami ricorda infine che “secondo i principi di diritto dell’Unione Europea, tra le definizioni di beni immobili vi è la seguente: “qualsiasi fabbricato o edificio eretto sul suolo o ad esso incorporato, sopra o sotto il livello del mare, che non sia agevolmente smontabile né agevolmente rimovibile”. Il Governo deve assolutamente intervenire con tempestività per evitare la paradossale tassazione sugli ombrelloni”.

Ma a Rimini non è la prima volta che se ne parla. Nel febbraio 2013 a sollevare la questione fu l’allora assessore Roberto Biagini, parlando appunto dell’opportunità di assoggettare all’Imu anche cabine e ombrelloni. Ipotesi che causò un’immediata levata di scudi ma evidentemente non proprio peregrina visto che, a cinque anni di distanza, torna attuale per mano della stessa Agenzia delle Entrate. All’epoca interpellammo l’assessore insieme al presidente dei bagnini di Rimini Sud Mauro Vanni.

Le interviste del 7 febbraio 2013: