newsrimini.it

Gaza City I Can

Con l’attività di formazione in corso questa settimana il Centro per l’Autonomia delle Persone con Disabilità realizzato dall’ONG riminese EducAid a Gaza City all’interno del progetto I CAN, è di fatto inaugurato. Si tratta di un intervento fortemente innovativo per la realtà in cui andrà ad operare che vede il co-finanziamento della sede di Gerusalemme di AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo e la partnership di Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), Rids (Rete Italiana Disabilità e Sviluppo) e Università di Bologna.

Sono tre gli esperti multidisciplinari del CPA – Centro per l’Autonomia di Roma che stanno trasferendo competenze e metodologie di lavoro agli operatori palestinesi: Patrizia Sperlongano, assistente sociale e Direttore Operativo; Mauro Tavarnelli fisioterapista e Coordinatore; Rocco Pappaccogli, architetto e Responsabile della progettazione accessibile. Il Centro, attivo a Roma dal 1997, si ispira ai principi dei diritti umani come l’abilitazione delle persone con disabilità ad una vita concretamente indipendente, il più possibile autonoma ed inclusiva al di fuori di una visione sanitarizzata o istituzionalizzata.

La sfida – ambiziosa – è dunque proprio quella di assumere il modello del CPA e trasferirlo nella Striscia di Gaza, in un contesto reso oltremodo “difficile” a causa del conflitto e dello stigma che le persone con disabilità sono costrette a subire. I dati purtroppo parlano chiaro: a Gaza il 6,9% della popolazione è costituito da persone con disabilità che vivono emarginate dalla realtà. Discriminate, senza potere avere accesso ad una normale vita quotidiana o sociale, in un contesto di relegazione ed oppressione dei propri diritti, senza consapevolezza o strumenti per acquisirli.

La loro non autonomia, inevitabilmente sinonimo di perdita di dignità ed affrancazione della propria individualità, è, come ben rappresentano dagli studi di EducAid tra il 2015 ed il 2017, strettamente correlata ad una impossibilità di inclusione e di emancipazione, tanto che il 42.2% delle persone con disabilità sopra i 15 anni residente nella Striscia di Gaza non è iscritta ad alcuna scuola ed il 90.9% non lavora.

Ed proprio sull’empowerment delle persone con disabilità, e donne in particolare, si concentra l’attività di EducAid a Gaza e in Cisgiordania, con progetti che, lontani dalla logica assistenzialista, prevedono percorsi personali di emancipazione e corsi di formazione professionale per l’avvio di start up e micro-imprese.