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In memoria di Sissel

Educazione alla memoria dedicata a Sissel, una piccola deportata

In foto: Sissel
Sissel
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 28 nov 2018 15:23 ~ ultimo agg. 29 nov 11:30
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Sarà l’Italia fascista e il potere della propaganda, il tema con cui, giovedì 29 novembre alle 15 nella sala del Giudizio del Museo della Città, apre il primo incontro  formativo dell’Attività di Educazione alla Memoria del Comune di Rimini. Da anni l’attività, che si svolge per tutto l’arco dell’anno scolastico grazie all’infaticabile impegno di Laura Fontana, promuove una riflessione sul tema dell’umano e dell’inumano, prendendo in esame le tragiche esperienze della deportazione nei campi di concentramento nazisti e la Shoah, il genocidio degli ebrei perpetrato dalla Germania di Hitler durante la Seconda guerra mondiale. Quest’anno il progetto è dedicato alla piccola Sissel Emilia Volgelmann, nata in Italia nel 1935 da una famiglia ebraica, deportata nel 1944 coi genitori ad Auschwitz-Birkenau e qui uccisa al suo arrivo nelle camere a gas. Sissel era uno dei 776 bambini italiani mandati a morire con la complicità del regime fascista per la “colpa di essere nata ebrea”.

Fin dal suo avvio nel 1964 l’attività ha coinvolto a Rimini centinaia di insegnanti ed oltre 5000 studenti dalle scuole primarie alle superiori. Iniziato con le esperienze di viaggio nei campi di concentramento e di sterminio, dagli anni ’90 il progetto si è sviluppato in una vera attività di educazione alla memoria, con un seminario di studio rivolto agli studenti delle scuole superiori – quest’anno le classi quarte dei Licei e Istituti tecnici e professionali – che coinvolge ogni anno oltre 200 studenti ragazzi e ragazze delle scuole superiori del Comune di Rimini.

E’ un modo per interpretare l’attualità, alla luce di ciò che ci ha insegnato la storia è non fermarsi agli stereotipi o ai pregiudizi. – Sottolinea Gloria Lisi, Vicesindaco con delega ai servizi educativi del Comune di Rimini –  E’ necessario mantenere viva la memoria, nutrirla e applicarla nel quotidiano. Conoscere la storia è un’azione politica e morale irrinunciabile nel processo di formazione del pensiero critico, indispensabile anche per leggere meglio ciò che accade nel presente”.

Tra le novità di quest’anno ci sono proprio gli studenti, che non saranno più quelli del quinto anno, come fin ora,  ma quelli del quarto anno delle scuole superiori che saranno accompagnati fino in quinta dall’Attività di Educazione alla Memoria.
Tra le tante iniziative previste, merita una segnalazione la mostra “1938-1945. La persecuzione degli ebrei in Italia”curata dal CDEC, Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, che verrà presentata al Museo della Città  dal 25 gennaio al 3 marzo 2019, in prossimità del Giorno della Memoria. La mostra, che si avvale della consulenza scientifica e didattica di Alessandra Minerbi, Liliana Picciotto e Michele Sarfatti, documenta in modo scientifico e completo, la storia della persecuzione antisemita in Italia, dalla campagna stampa del 1938 fino alla deportazione ad Auschwitz. Un’opportunità per tutti che permetterà di conoscere la pagina ignobile delle leggi antiebraiche varate dal regime di Mussolini e delle deportazioni degli ebrei d’Italia durante l’occupazione nazista.

L’attività di Educazione alla memoria del Comune di Rimini è organizzata con la partecipazione dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea della provincia di Rimini e con la collaborazione di Alcantara Teatro Ragazzi; 
ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Rimini;  Associazione culturale ARE ERE IRE – Cibo per giovani menti;  Mémorial de la Shoah, Parigi; Storia per Tutti e Viale dei Ciliegi 17